Dal Fabbro (Iren): "Portafoglio non speculativo ma prudente per affrontare scenario geopolitico; strage Suviana? Idroelettrico richiederà massima attenzione"

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, in occasione dell'evento: "Fonti alternative ed energie rinnovabili" organizzato da RCS Academy, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: 

"Tra i temi principali di oggi ci sono le fonti alternative, il climate change e il cambiamento dell'approccio al climate change alla luce delle evoluzioni geopolitiche, quindi: il perdurare della guerra russo-ucraina, la tensione nel Medio Oriente, il prezzo del gas che scende ma che ha tensioni in Asia". 

Come cambia l'approccio di Iren in relazione a queste variabili?

"Noi fortunatamente siamo bilanciati in termini di portafoglio, quindi siamo pronti a scenari rialzisti o ribassisti. Significa che il nostro approccio è di gestione del rischio prudente. Questo ci ha messo per esempio durante la guerra russo-ucraina al riparo da volatilità o da effetti negativi. Noi teniamo molto a fare in modo che il nostro portafoglio, il nostro assetto sul mercato, non sia speculativo ma estremamente prudente. Questo negli anni ci ha premiato in termini di creazione del valore".

Altro tema focus gli investimenti alternativi. A che punto siete in questo senso? 

"Stiamo andando molto bene, devo dire. Stiamo andando avanti con l'inaugurazione di almeno un impianto ogni due mesi. Come vedete abbiamo inaugurato la scorsa settimana a Borgaro, in Piemonte, un impianto per il riciclo delle plastiche. Inaugureremo ad ottobre l'impianto per il recupero dei metalli preziosi ad Arezzo. Stiamo spingendo molto sull'economia circolare perché è un buon affare, un buon affare per l'ambiente e un ottimo affare per i nostri azionisti e per il territorio, perché creiamo occupazione. Stiamo andando avanti sul dossier Gea e contiamo di avere un closing tra Luglio e Agosto, stiamo aspettando il via libera dell'Agenzia delle entrate e di alcune banche, ma siamo ottimisti e speriamo di poter chiudere entro Luglio. Questo significa dare sicurezza a 1200 lavoratori e noi su questo puntiamo molto per la nostra diciamo azienda questa è un'operazione economica ma è anche un'operazione sul territorio e quindi con una sensibilità al sociale e all'impatto che questo ha sul territorio in cui andremo a operare".

L'esplosione presso la centrale idroelettrica di Enel ha evidenziato il tema dell'idroelettrico. Gli impianti purtroppo sono molto datati e magari gli investimenti delle aziende sono anche ostacolati dal problema delle gare. Secondo lei come il Governo potrebbe gestire la situazione per evitare queste tragedie favorendo le aziende che vogliono investire?

"Intanto ovviamente, le più sentite condoglianze a chi ha perduto un caro e speriamo che qualche disperso venga ritrovato. Per quanto riguarda il tema della sicurezza del lavoro è un tema essenziale, i lavoratori devono avere la certezza che quando vanno a lavorare ritornano con i propri piedi e le proprie teste a casa, sani e salvi. Non entro nel merito di questo tema. Sicuramente il tema dell'idroelettrico e dell'ammodernamento dell'idroelettrico richiede e richiederà massima attenzione perché assorbirà molti investimenti sul revamping della centrale come appunto quella di cui era oggetto la centrale in Emilia. E occorre ovviamente porre la massima attenzione quando si lavora soprattutto in situazioni molto difficili come sotto la diga in spazi chiusi. Ripeto non entro nel merito ma sicuramente ci vuole grande attenzione al tema della sicurezza. Iren su questo è sicuramente molto sensibile da sempre e ovviamente dopo quello che è accaduto ci deve essere una rinnovata sensibilità da parte di tutta la comunità, questa è la priorità prima ancora del business.