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Mazzoncini (A2A): "Ripartenza? Italia tra i più veloci post-covid, ora focus su elettrificazione; necessari €30 mld di investimenti su reti idriche"

Renato Mazzoncini, Amministratore delegato di A2A: "Aiuti all'Africa? Abbiamo proposto raccolta differenziata e termovalorizzazione della produzione di energia elettrica" - L'intervista

03 Febbraio 2024

 Renato Mazzoncini, Amministratore delegato di A2A, in occasione della sesta edizione dell’evento “La Ripartenza, liberi di pensare” nato da un’idea di Nicola Porro, ha dichiarato

"Dobbiamo assolutamente accelerare l'elettrificazione del Paese. Bisogna riuscire ad aumentare le infrastrutture elettriche dalla distribuzione locale, dobbiamo aumentare la produzione di rinnovabili e tutto questo ovviamente passa tramite ancora una volta l'accettazione di infrastrutture e procedure che in Italia sono sempre un po' complesse. Però ce la faremo, siamo sempre riusciti a crescere come Paese, quindi mantengo l'ottimismo che riusciremo a fare anche questa transizione che è importante. Ormai mancano 26 anni al 2050. Col climate change non si fanno armistizi, quindi bisogna lavorarci".

Prospettive per il 2024?

"A2A  gode di ottima salute, e l'importante è che continui a stare in ottima salute anche il Paese, perché alla fine le aziende sono sane dentro un paese sano. Nel 2023 abbiamo visto un po' di arretramento di consumi elettrici. Nel mese di dicembre c'è stata una buona ripresa, gennaio non male, adesso stiamo monitorando come vanno le cose.

Qual è la prima ricetta da seguire per la ripartenza?

"L'Italia in realtà è ripartita dopo il covid di fatto molto più velocemente degli altri paesi europei. Certamente la crisi energetica conseguente alla guerra del 2022 ha dato una botta d'arresto, anche banalmente, alla crescita del nostro PIL e all'inflazione. Comunque l'Italia sta tenendo un ritmo accettabile. Oggi dobbiamo avere una stella polare che è quella di continuare a investire sulle infrastrutture che rendono competitivo il nostro Paese. Tra queste sicuramente anche quelle energetiche e quelle dei rifiuti; non possiamo più permetterci di esportare nei paesi del Nord Europa i nostri rifiuti per farli trasformare in energia e abbiamo bisogno di completare i termovalorizzatori che abbiamo nel Paese. Allo stesso tempo, non possiamo più permetterci di sprecare acqua; abbiamo il 46% di perdite d'acqua sulle reti idriche: occorrono 30 miliardi di investimenti in Italia nei prossimi dieci anni sulle reti idriche. Insomma, un po' di cose da fare le abbiamo, però sappiamo cosa dobbiamo fare e ci sono le risorse economiche per farlo molte, anche da imprese private. Bisogna però lavorarci anche con le amministrazioni locali.

Sul piano Mattei ci sono delle polemiche rispetto al fatto che non spinge abbastanza sulle rinnovabili per l'Africa

Sicuramente l'Africa è più vicino all'equatore e più in particolare il solare evidentemente ti risolve il problema energetico, quindi dare una mano all'Africa a ridurre l'estrazione di combustibili fossili e alimentarsi con energia solare è una cosa che va assolutamente fatta. Noi abbiamo portato a Cop il tema della gestione dei rifiuti del Nord, in particolare del Nord Africa, perché la crescita della popolazione enorme che ci sarà nel continente africano nei prossimi anni si porta dietro una crescita dei rifiuti, e oggi la gestione dei rifiuti in Africa è sotto gli occhi di tutti: dalle discariche dentro alle quali lavorano bambini a fiumi di plastica che arrivano nel mare. Quindi questo è un altro dei temi su cui dobbiamo lavorare, e per questo abbiamo proposto per città importanti come come Tripoli, Alessandria d'Egitto o Tunisi, modelli simili a quelli che abbiamo in Lombardia, ossia una raccolta differenziata e termovalorizzazione della produzione di energia elettrica per quello che che avanza. 

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