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Crolla (AmCham): "XVII Translatlantic Award dimostra la forte relazione economica tra Italia e USA; opportuni investimenti in Asia e Africa"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Simone Crolla, managing director di AmCham Italia: "Nel '24 mi aspetto ulteriore consolidamento dei rapporti in un anno che sarà di grande turbolenza perché quello in cui ci saranno più elezioni in assoluto"

05 Dicembre 2023

Simone Crolla, managing director di AmCham Italia, in occasione della premiazione della XVII edizione del Translatlantic Award, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: 

"In questi 17 anni abbiamo analizzato e abbiamo condiviso numeri che sono stati sempre positivi; la relazione economica tra Italia e Stati Uniti è in continua crescita. Va molto bene dal lato trade, quindi esportazioni e importazioni: abbiamo raggiunto l'anno record nel 2022 e anche gli investimenti diretti, cioè gli investimenti industriali americani in Italia come soprattutto gli italiani in America, sono cresciuti molto. Quindi devo dire che questa nostra consuetudine, abitudine e tradizione di celebrare la nostra community transatlantica porta bene agli investimenti reciproci, perché denota una relazione salda e sicuramente foriera di grandi opportunità sia presenti ma soprattutto anche future.

Il bilancio della relazioni con l'America è positivo il bilancio; le relazioni economiche vanno su una propria strada, diversa da quella delle relazioni politiche, con la strada economica che cresce e non risente di tensioni politiche o geo economiche, se non ovviamente per le guerre e i conflitti che ci sono in giro per il mondo che conosciamo tutti. Ma devo dire che la capacità degli imprenditori italiani di farsi valere in America è nota ed è certificata anche da serate come queste".

Focalizzarsi così tanto sui rapporti con l'America non potrebbe rischiare di implicare una messa da parte di altri paesi importanti come Russia o Cina?

"Quando un'azienda italiana è capace di investire negli Stati Uniti e ha successo, vuol dire che lo può fare dappertutto, perché il mercato americano è un mercato delle grandissime opportunità. È un mercato molto complicato in verità, e quindi bisogna essere attrezzati e da lì investire poi in altre geografie, magari non in quelle in cui hai citato perché in Russia potrebbe essere complicato in questo momento e anzi è inopportuno, in Cina c'è una rivalità sistemica, ma altrove per esempio in Asia e in India è sicuramente opportuno perché sono mercati fortissimi. Ma anche nell'America del Sud, nell'America del Nord e fuori dagli Stati Uniti in Europa anche grazie alle indicazioni del Governo italiano con il suo piano Mattei. Sicuramente poi è acceso un riflettore anche sulle opportunità del continente africano.

Aspettative per il 2024? 

"Mi aspetto un consolidamento dei rapporti in un anno che sarà di grande turbolenza, perché sarà l'anno in cui ci saranno più elezioni in assoluto. Le elezioni in America, evidentemente in Europa a livello di Parlamento europeo, in Italia in oltre 4000 Comuni in tante regioni e in altri Stati in giro per il mondo, quindi sicuramente sarà un anno che ridisegnerà un po' la mappa anche del potere e anche dell'infrastruttura democratica che siamo abituati a conoscere e questo potrà avere degli impatti anche sulla capacità delle aziende di investire o di prevedere alcuni investimenti piuttosto che altri in paesi che non siano quelli considerati amici".

Quale sarà il vostro ruolo in questo contesto complicato? 

"Noi continueremo a facilitare il dialogo tra le istituzioni italiane e quelle americane, aiutare le aziende americane o italiane a parlarsi, a capirsi e a individuare insieme le opportunità. Perché la relazione economica è quella che definisce e qualifica le relazioni tra i due Stati. Più l'interscambio commerciale è alto, più gli investimenti diretti sono alti, migliore è la qualità del rapporto politico, con tutte le conseguenze che conosciamo sulla nostra capacità di vivere in un contesto che ci connota, almeno a livello occidentale, da oltre 80 anni".

 

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