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Dal Fabbro, Iren: "Transizione energetica, serve un Piano Mattei 2 sulle rinnovabili. Gioia Tauro e rigassificatori priorità strategica"

Luca Dal Fabbro, presidente di Iren: "La transizione energetica del paese richiede un piano ambizioso, possibile solo attraverso una collaborazione tra aziende e istituzioni, ci vorrebbe una sorta di Piano Mattei 2 sulle rinnovabili. Parallelamente, dobbiamo importare gas. Prioritari i rigassificatori e il progetto Gioia Tauro" L'intervista al GdI

18 Maggio 2023

Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, in occasione dell’EY Energy Summit 2023 – Energy Reset, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"È un'occasione per discutere con le istituzioni, con gli operatori, delle tematiche, delle priorità, delle criticità che ha il settore delle energie, delle rinnovabili, della transizione energetica. È un'occasione per poter mettere sul tavolo i problemi e provare a trovare insieme delle soluzioni.  Io auspico una grande concordia, dibattito e, anche, condivisione dei progetti della pianificazione su tutto ciò che è transizione energetica e piano energetico nazionale tra istituzioni e aziende.

"Per la transizione energetica, necessario un dialogo tra aziende e le istituzioni"

È importante che le aziende parlino con le istituzioni, non ci deve essere uno scontro, ci deve essere un ragionamento insieme, perché solo insieme riusciamo a fare piani così ambiziosi, cioè quello di trasformare l'Italia in un paese resiliente dal punto di vista energetico, dal punto di vista delle risorse. E qui si passa molto attraverso le rinnovabili.

Le rinnovabili sono un'occasione che non possiamo mancare, perché abbiamo il sole, abbiamo il vento, abbiamo la geotermia, abbiamo l'idroelettrico. Solo sui rinnovabili possiamo installare 60.000 megawatt in più, sul biogas possiamo produrre altri 10 miliardi in metri cubi, abbiamo diversi gigawatt che possiamo produrre dal geotermico in Toscana, in Umbria, nel Lazio per fare degli esempi, quindi abbiamo delle occasioni. Tutte queste occasioni si colgono se le aziende parlano con le istituzioni e in una modalità non di confronto acceso, di scontro, ma di collaborazione istituzionale.

Il governo Meloni ha lanciato il Piano Mattei che ci ha reso resilienti dal lato importazioni e che ha ridotto moltissimo la nostra dipendenza della Russia.
Sono convinto che ci voglia un piano molto ambizioso, una sorta di piano Mattei 2 sulle rinnovabili in Italia, come installare 60 mila megawatt di solare, che renderebbe l'Italia molto più indipendente, ma anche dando all'Italia una fonte di energia a prezzi più bassi.
E questo lo si deve fare però con tre entità che sono in qualche modo d'accordo sul piano, sulla finalità e sulle modalità che sono il governo, le istituzioni, le aziende come Iren, e l'azienda molto importante in questo settore che è Terna, che è l'abilitatore per tutto ciò che è acquisizione e trasmissione dell'energia che poi il solare produce.

"In parallelo ai rinnovabili, noi dobbiamo importare gas"

Sì, i rigassificatori sono opere strategiche per questo Paese, il gas sarà una fonte che noi utilizzeremo per ancora decenni, questo per una questione economica e proprio di disponibilità energetica.
Quindi in parallelo ai rinnovabili noi dobbiamo importare gas, oggi lo importiamo primariamente da tubi.  Dobbiamo aumentare la quantità di gas che importiamo da mare, perché questo ci rende più sicuri, più resilienti.
Il nostro progetto, quello di Gioia Tauro, è il più grande progetto italiano di rigassificazione, sono 16 miliardi di metri cubi, avrebbe anche un miliardo di stoccaggio, darebbe alla regione Calabria una grande occasione di sviluppo, potremmo creare anche una piastra del freddo per l'industria ittica, quindi un progetto virtuoso, che renderebbe da una parte l'Italia più resiliente, darebbe a una regione importante come la Calabria un'occasione di sviluppo enorme, renderebbe Gioia Tauro un centro industriale di manifattura, di produzione, di lavorazione importantissimo nel Mediterraneo e, quindi, in una parola Gioia Tauro deve essere una priorità strategica delle istituzioni, ma direi di tutto il mercato energetico italiano."

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