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Capone, UGL: "Rapporto UGL-Censis, tasso di disoccupazione molto alto, va affrontato il tema della retribuzione"

Francesco Paolo Capone, segretario UGL: "Tutti reclamano mancanza di forza lavoro, che non riescono a trovare nel nostro paese. Mentre abbiamo 1 mln di persone che negli ultimi 10 anni è andato a lavorare all’estero, un tasso di disoccupazione ancora molto alto. Su questo ci siamo interrogati" L'intervista

28 Aprile 2023

Francesco Paolo Capone, segretario UGL, in occasione della presentazione del rapporto Censis-UGL, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"Come tradizione per UGL, presentiamo il rapporto Censis-UGL sul mondo del lavoro, in occasione del primo maggio, ponendo un’attenzione particolare al tema se il lavoro c’è o ce ne è troppo poco. In Italia abbiamo un disallineamento tra l’offerta di lavoro, molte imprese, lo sentiamo tutti quanti, reclamano mancanza di forza lavoro, che non riescono a trovare nel nostro paese. Mentre abbiamo 1 milione di persone che negli ultimi 10 anni è andato a lavorare all’estero, un tasso di disoccupazione ancora molto alto. Su questo ci siamo interrogati, su questo cerchiamo delle risposte, che ci possono aiutare a fornire anche alla politica, al sindacato e alla società delle soluzioni, delle riflessioni per delle soluzioni.

Sicuramente va affrontato il tema delle retribuzioni, di coloro che non lavorano né studiano, la ricerca di fortune all’estero, sono gli indicatori di una bassa retribuzione probabilmente, di una bassa qualità del lavoro.
Questo lo abbiamo riscontrato anche nello studio dello scorso anno, negli ultimi trent’anni i lavoratori italiani hanno perso valore reale di almeno il 3%, rispetto a tutti gli altri paesi dell’Ocse.
C’è un tema di politica delle retribuzioni, c’è un tema di qualità del lavoro, c’è un tema di allineamento dell’offerta scolastica, delle università in particolare, rispetto a quello che serve e poi alle imprese, al mondo del lavoro sicuramente.
Le mansioni svolte, i lavori che vengono accettati, sono spesso inferiori alle qualifiche che uno ha, allo studio che ha fatto ed alle competenze che ha acquisito.
Paghiamo, anche qui, una scarsa qualità del lavoro, come paghiamo anche, lo ribadisco, un disallineamento del sistema scolastico.
Abbiamo troppi pochi ingegneri, laureati in ingegneria, o nelle lauree di carattere scientifico, e troppi, rispetto all’offerta del settore del lavoro, che sono laureati in materie umanistiche o letterarie.”

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