16 Dicembre 2025
La relatrice speciale Onu per i Territori palestinesi occupati Francesca Albanese è stata intervistata nel podcast del giornalista americano Tucker Carlson. L'avvocata ha denunciato la sua condizione di isolamento attuale: "La mia sola arma è una penna, sono stata sanzionata da molti, anche dagli Stati Uniti, per aver denunciato chi ci guadagna dal genocidio di Gaza".
L’esponente Onu Francesca Albanese, relatrice speciale per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, ha rilasciato una intervista a Tucker Carlson, commentatore e giornalista conservatore statunitense, difendendo il suo lavoro nonostante le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Albanese — finita nel mirino di Washington per le sue denunce sul genocidio di Gaza e sul ruolo di Israele e di aziende estere — ha affermato che la sua unica “arma” è la penna, usata per documentare ciò che definisce violazioni gravi dei diritti umani.
Nel corso dell’intervista, Albanese ha risposto alla domanda di Carlson su quale crimine abbia commesso, se abbia favorito gruppi armati o terroristici, ribadendo: “Questa è la mia sola arma: una penna!". Ha inoltre sottolineato di essere stata trattata come “una criminale” invece di vedere il centro dell’attenzione sui "crimini che stava denunciando”.
Le sanzioni statunitensi — annunciate a luglio dal segretario di Stato Marco Rubio — sono state giustificate da Washington come risposta a ciò che ha definito una “campagna di guerra politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele”, inclusa la sua pressione sulla Corte Penale Internazionale per perseguire funzionari israeliani e americani. Albanese ha respinto queste accuse e, nell’intervista con Carlson e in altre dichiarazioni pubbliche, ha definito le misure punitive come un tentativo di censura politica e di indebolire il suo mandato.
Secondo la relatrice, le sanzioni hanno avuto impatti molto concreti sulla sua vita personale, inclusi blocchi di conti bancari e l’impossibilità di transazioni finanziarie negli Stati Uniti, con effetti anche sulla sua famiglia.
Albanese ha inoltre accusato gli Stati Uniti e Israele di essersi schierati contro di lei invece di affrontare le denunce contenute nei suoi rapporti, che includono affermazioni sul ruolo di alcune aziende e governi nel sostenere l’occupazione e il genocidio a Gaza. Critici delle sanzioni — tra cui organizzazioni per i diritti umani — hanno definito la decisione americana un pericoloso precedente contro la libertà di espressione e l’indipendenza degli esperti Onu.
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