02 Luglio 2025
Francesca Albanese, fonte: imagoeconomica
Oltre 60 aziende sarebbero coinvolte nel genocidio a Gaza. È quello che denuncia Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, che nel suo report fa anche i nomi delle multinazionali coinvolte. Queste, beneficerebbero economicamente dalla prosecuzione del genocidio attuato da Israele. Il rapporto raggruppa le aziende per settore, e si va da quelle che operano nel campo delle armi come Lockheed Martin e Leonardo a quelle nel campo informatico come Alphabet, Amazon, Microsoft e IBM, considerate "centrali per l'apparato di sorveglianza israeliano e per la continua distruzione di Gaza". Il rapporto sarà presentato giovedì al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
"Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio: i profitti multimiliardari incassati da aziende di tutto il globo nel sostenere e mantenere il progetto di colonialismo d’insediamento israeliano": il titolo del report di Francesca Albanese dice già tutto, e pone l'accento proprio sulle multinazionali che guadagnerebbero da quanto accade nella Striscia. Più la guerra, continua, più aumenterebbero i profitti.
Albanese sostiene che "laddove le entità aziendali continuino le loro attività e relazioni con Israele – con la sua economia, il suo apparato militare e i settori pubblico e privato collegati al territorio palestinese occupato – si può ritenere che abbiano consapevolmente contribuito a:
Settore militare e armamenti:
Settore tecnologico:
Settore automobilistico:
Altri settori:
A queste si aggiungono università e centri di ricerca dal Mit (il Massachusetts Institute of Technology) all’Università di Edimburgo.
Palantir è una delle aziende menzionate nel report. Nel gennaio 2024, aveva annunciato una nuova partnership strategica con Israele. Nell’aprile 2025, l’amministratore delegato aveva risposto così alle accuse secondo cui Palantir aveva ucciso palestinesi a Gaza: "Per lo più terroristi, è vero".
Il report racconta come Microsoft sia "attiva in Israele dal 1991, sviluppando il suo più grande centro al di fuori degli Stati Uniti. Le sue tecnologie sono integrate nel sistema penitenziario, nella polizia, nelle università e nelle scuole, comprese le colonie. Microsoft ha integrato i suoi sistemi e la tecnologia civile nell’esercito israeliano dal 2003, acquisendo al contempo start-up israeliane di sicurezza informatica e sorveglianza".
Per quanto riguarda le aziende automobilistiche, questo è quanto viene sostenuto: "Escavatori e macchinari pesanti Caterpillar, HD Hyundai e Volvo sono stati utilizzati nella costruzione di colonie illegali per almeno 10 anni. Dall’ottobre 2023 è stato documentato che le attrezzature Caterpillar sono state utilizzate per effettuare demolizioni di massa tra cui abitazioni, moschee e infrastrutture di supporto vitale e per razziare ospedali".
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