27 Novembre 2025
Coinvolgere inizialmente circa 3mila giovani francesi di età compresa fra i 18 e i 19 anni per ingrossare le fila dell'esercito nazionale contro il "nemico inesistente" russo. È solo l'inizio di un progetto dagli obiettivi ben più corposi in futuro, annunciato oggi dal presidente Emmanuel Macron.
Il discorso ufficiale si è tenuto durante una visita alla 27esima Brigata di fanteria di montagna a Verces, nella Francia Settentrionale. Un discorso atteso e col quale il capo dell'Eliseo Macron ha scelto di schierarsi definitivamente con le misure di potenziamento bellico già intraprese da molti altri Stati dell'Unione, come soprattutto la vicina Germania.
Gli intenti sono chiari: "preparare la paura" anziché alimentarla o subirla, "in un mondo incerto dove la forza fa la differenza e la guerra è una realtà presente". Macron è convinto che l'unico modo per contrastare un'improbabile invasione o contraccolpo russo non possa che passare dal rafforzamento dell'esercito nazionale. Dunque: 10 mesi di "nuovo servizio nazionale" a scopo "puramente militare" che partiranno dall'estate 2026. L'obiettivo, per ore, è di coinvolgere 3000 persone sicché il primo nucleo sia composto da ragazzi di 18 e 19 anni. Ma è solo l'inizio: le aspettative complessive parlano di raggiungere 10mila persone nel 2030 e altre 50mila nel 2035. Numeri folli ma che vanno "capiti" dopotutto: "la nostra nazione non ha il diritto di temere, di farsi prendere dal panico, di essere impreparata o divisa" ha tallonato Macron Napoleon difendendo il suo progetto di grande armée.
Ma attenzione: nessun trasferimento in Ucraina, ha continuato Macron rendendo ancora più "allettante" la proposta. La preparazione - gestita interamente dal Ministero delle Forze Armate - avverrà "esclusivamente sul territorio nazionale" e sarà retribuita con un compenso mensile tra i 900-1000 euro. Ovvero tra i 9mila e i 10mila euro complessivi. Le selezioni dei candidati "migliori" inizierà a gennaio e l'addestramento, ha specificato Macron Napoleon, trarrà ispirazione dai paesi nordici, come la Norvegia. "In caso di grave crisi, il Parlamento potrebbe decidere di fare appello non solo ai volontari, ma anche a coloro le cui competenze sono state identificate durante il giorno della chiamata alle armi, nel qual caso il servizio nazionale diventerebbe obbligatorio" ha rilanciato Macron. Tuttavia il presidente francese ha frenato sulle pressioni del fronte di estrema destra Rassemblement National: niente servizio militare obbligatorio. O almeno per ora.
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