26 Novembre 2025
A Mosca i piccioni diventano "biodroni": l’azienda russa Neiry ha sperimentato microchip cerebrali impiantati negli uccelli "per guidarli a distanza e impiegarli in attività di sorveglianza, ispezioni industriali, operazioni ambientali e missioni di ricerca e soccorso". Un salto tecnologico che apre scenari inquietanti sul confine tra innovazione e sfruttamento animale. Perché se la società esibisce risultati che definisce promettenti, resta intatta la domanda su quanto sia accettabile trasformare esseri viventi in strumenti operativi.
Secondo quanto riportato in un comunicato della stessa Neiry, il primo stormo di piccioni dotati di interfacce cerebrali e dispositivi elettronici montati su supporti speciali avrebbe completato voli di prova da e verso un laboratorio. L’azienda prevede di impiegare questi biodroni per la sorveglianza di infrastrutture critiche, per ispezioni industriali, operazioni ambientali e missioni di ricerca e soccorso.
L’esperimento utilizza elettrodi impiantati nel cervello, collegati a un’unità di controllo e stimolazione alimentata a energia solare. Il sistema, basato su navigazione Gps, consentirebbe di “influenzare la direzione del volo”. Neiry assicura che gli uccelli non necessitano di addestramento e che la sopravvivenza dopo l’impianto sarebbe garantita al cento percento grazie a tecniche chirurgiche stereotassiche. Ogni biodrone è equipaggiato con una telecamera, con flussi video processati via intelligenza artificiale per rispettare le normative sulla privacy, secondo quanto dichiarato dall’azienda.
Sul fronte dei costi, la società sostiene che ciascun esemplare avrebbe un prezzo “paragonabile a quello di droni convenzionali, ma con prestazioni nettamente superiori in termini di autonomia e portata”. Il fondatore Aleksander Panov aggiunge che il sistema potrebbe essere applicato anche ad altri uccelli—corvi, gabbiani, albatros—secondo le missioni da svolgere.
L’idea di impiantare elettrodi nel cervello di animali vivi e controllarne il volo pone interrogativi profondi: quanto è lecito piegare creature senzienti a funzioni di sorveglianza o a compiti operativi tipicamente affidati a macchine? Qui il progresso rischia di travalicare una soglia pericolosa, trasformando la vita animale in un mezzo, in un “hardware biologico” sacrificabile.
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