26 Novembre 2025
Treno Israele-UAE, fonte: X, @africam.e.
In gran segreto è proseguita, nei due anni di genocidio dei palestinesi a Gaza, la costruzione della ferrovia che collegherà Israele agli Emirati Arabi Uniti. Una mossa spinta da Riad e Abu Dhabi, secondo Tel Aviv, ma che appare senz'altro assurda durante una situazione bellica di massimo allarme. La ministra dei Trasporti israeliana Miri Regev ha commentato solamente che la ferrovia sarà un utile "corridoio commerciale tra India e Mediterraneo".
Mentre l’attenzione internazionale resta concentrata sull’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, media internazionali hanno rivelato che i lavori per la ferrovia che collegherà Emirati Arabi Uniti e Israele sono proseguiti senza sosta e in maniera riservata. Secondo le fonti, il progetto avrebbe già raggiunto fasi avanzate, con un’infrastruttura ferroviaria in larga parte completata.
La rete, definita da Israele “Peace Railway”, fa parte di un corridoio commerciale pensato per trasportare merci dall’India al Mediterraneo aggirando le tradizionali rotte marittime. Un percorso che passerebbe dal porto di Mundra verso Abu Dhabi, per poi proseguire via terra attraverso Emirati, Arabia Saudita e Giordania fino al porto di Haifa, da cui i prodotti verrebbero smistati verso Europa e Stati Uniti.
Yedioth Ahronoth ha inoltre rivelato che la ministra dei Trasporti israeliana Miri Regev ha effettuato la scorsa settimana una visita segreta ad Abu Dhabi, incontrando funzionari emiratini e riattivando i colloqui sul progetto. La delegazione avrebbe utilizzato il Dubai Airshow come copertura, mentre squadre tecniche israeliane avrebbero tenuto ulteriori incontri per accelerare i lavori.
Secondo i media, Emirati e Israele hanno già concordato la creazione di un’amministrazione congiunta per la gestione del transito ferroviario. Tra le opzioni discusse vi è anche una variante del percorso che eviterebbe potenziali frizioni politiche deviando verso sud del Mar Morto in un’area di confine tra Giordania e Israele.
Il progetto, originariamente concepito dagli Stati Uniti nel 2018 e poi integrato nel corridoio economico IMEC, assumerebbe anche una funzione strategica più ampia: il tracciato potrebbe ospitare infrastrutture energetiche, cavi di comunicazione e gasdotti, consolidando una rete regionale a guida emiratino-israeliana.
Secondo i media israeliani, la ripresa dei colloqui è stata accelerata da timori che Francia e Turchia stiano promuovendo una rotta alternativa che passerebbe da Siria e Libano, escludendo completamente Israele.
Durante il genocidio a Gaza, Tel Aviv avrebbe però sospeso temporaneamente il coordinamento politico, permettendo agli Emirati di avanzare autonomamente con Arabia Saudita, Giordania e India. Israele – sostengono le stesse fonti – si troverebbe ora a rincorrere un progetto che procede anche senza la sua piena partecipazione.
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