26 Novembre 2025
Tank in Cisgiordania, fonte: X @Giuliana
Israele ha lanciato nella notte fra martedì 25 e mercoledì 26 novembre un'"ampia operazione antiterrorismo" contro i palestinesi residenti. Un rigido coprifuoco è stato imposto dall'alba, le strade che collegano i vari villaggi del nord della regione sono state distrutte da bulldozer e centinaia di abitanti sono stati arrestati da Idf e Shin Bet.
Le forze israeliane hanno lanciato nella notte una vasta operazione militare nel nord della Cisgiordania, colpendo in particolare Tubas, Tammun e al-Aqaba. L’intervento, condotto da esercito e Shin Bet, è stato presentato da Israele come una “azione antiterrorismo”, ma per le comunità palestinesi rappresenta l’ennesima incursione armata che paralizza la vita quotidiana e intensifica un clima di occupazione permanente.
Fonti locali riferiscono che un rigido coprifuoco è stato imposto dalle prime ore del mattino, mentre bulldozer israeliani hanno bloccato numerose strade principali, isolando interi villaggi. Le immagini condivise dai media palestinesi mostrano elicotteri sorvolare le case e lunghe colonne di mezzi militari avanzare tra terreni agricoli e centri abitati, provocando danni e limitando la libertà di movimento dei residenti.
L’operazione coinvolge tre brigate israeliane, compresi reparti speciali, e dovrebbe durare diversi giorni. Per molti palestinesi, si tratta di una replica delle operazioni “a tappeto” condotte negli ultimi due anni in diverse zone della Cisgiordania, che hanno comportato arresti di massa, distruzione di infrastrutture civili e frequenti scontri dovuti alla presenza armata nei centri urbani.
Mentre l’Idf sostiene di cercare armi e militanti, le organizzazioni palestinesi denunciano arresti arbitrari, perquisizioni nelle abitazioni e intimidazioni contro i giovani. Intanto, non sono state segnalate vittime, ma la tensione rimane altissima.
Il raid arriva in un contesto già segnato da un’impennata della violenza: dall'inizio del genocidio di Gaza del 2023, oltre 1000 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania da soldati israeliani o gruppi di coloni, secondo il Ministero della Sanità palestinese. Le autorità e le Ong denunciano inoltre l’aumento delle aggressioni dei coloni, spesso compiute con un livello di impunità che la leadership palestinese considera parte di una strategia volta a espellere le comunità dalle loro terre.
Per la popolazione di Tubas e dei villaggi circostanti, la nuova operazione rappresenta un ulteriore ciclo di violenza e restrizioni che aggrava la crisi sociale ed economica generata dall’occupazione. Mentre l’Idf annuncia che fornirà aggiornamenti, le comunità locali temono giorni di isolamento, arresti e devastazioni.
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