05 Novembre 2025
"Lei crede che Israele dovrebbe pagare per la ricostruzione di Gaza?". È stata questa la domanda per la quale il giornalista Gabriele Nunziati sarebbe stato licenziato, lo scorso 27 ottobre, dall'agenzia di stampa Agenzia Nova con la quale aveva da poco iniziato a collaborare.
Tutto inizia lo scorso 13 ottobre quando Gabriele Nunziati, cronista di Agenzia Nova basato a Bruxelles, partecipa ad una delle tradizionali conferenze stampa della Commissione Europea. A pochi giorni dall'entrata in vigore del "cessate il fuoco" e dell'accordo sugli ostaggi propugnato da Trump, Nunziati si era rivolto alla portavoce della Commissione Paula Pinho con una risposta precisa: "Crede che Israele dovrebbe pagare per la ricostruzione di Gaza?". Prima della domanda, Nunziati aveva fatto una premessa, citando la stessa Pinho: "Ha ripetuto diverse volte che la Russia dovrebbe pagare per la ricostruzione dell'Ucraina".
All'interrogativo, Pinho non aveva dato una risposta: "La sua è una domanda molto interessante, per la quale però in questo momento non ho una risposta". La questione si era chiusa così, fino a che, il 27 ottobre successivo, Nunziati non aveva ricevuto una lettera con cui Agenzia Nova annunciava l'interruzione del rapporto di collaborazione. A quanto emerge, Agenzia Nova avrebbe poi motivato il licenziamento definendo la domanda del cronista "fuori luogo e tecnicamente sbagliata".
Quel "tecnicamente sbagliata" è legato al fatto che, secondo Agenzia Nova, è stata la Russia ad invadere l'Ucraina mentre, nel caso mediorientale, è Israele che avrebbe "subìto un'aggressione armata" da parte di Hamas il 7 ottobre 2023. "Non sorprende, quindi, che la portavoce non abbia risposto alla domanda, essendo assolutamente fuori luogo e di natura erronea" avrebbe dunque replicato l'agenzia di stampa. Aggiungendo: "Quel che è peggio, il video relativo alla sua domanda è stato ripreso e rilanciato da canali Telegram nazionalisti russi e dai media legati all’Islam politico in funzione anti-europea, creando imbarazzo all’agenzia".
Sul caso è intervenuto il Movimento 5 Stelle, nella figura di Anna Laura Orrico, chiedendo spiegazioni all'Agenzia Nova, mentre l'Ordine dei Giornalisti ha commentato il fatto spiacevole ricordando che "il ruolo del giornalista, indipendentemente dalle tutele contrattuali, è quello di porre domande che possono risultare scomode o poco gradite. Il Consiglio chiede quindi che il collega sia reintegrato in tempi brevi e a pieno titolo nel suo ruolo".
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