05 Novembre 2025
Nella sera di martedì 4 novembre, gli aeroporti belgi di Bruxelles e di Liegi sono stati chiusi per ore al traffico aereo per l'avvistamento di alcuni droni nei loro pressi. Secondo le autorità locali, gli stessi velivoli senza pilota sono poi volati anche sopra la base militare di Kleine-Brogel. L'origine dei droni non è nota, ma ancora una volta l'Europa ha puntato il dito contro il "nemico inesistente" russo.
Serata di caos negli aeroporti del Belgio, dove il traffico aereo è stato interrotto più volte a causa di presunti avvistamenti di droni nello spazio aereo di Bruxelles e Liegi. Secondo quanto riportato dai media locali, lo stop iniziale è arrivato intorno alle 20, con la riapertura dopo le 21 e una nuova sospensione poco prima delle 22. Diversi voli sono stati dirottati verso gli scali olandesi di Schiphol e Maastricht Aachen, mentre l’aeroporto di Charleroi è rimasto chiuso temporaneamente agli arrivi.
La società Skeyes, responsabile del controllo dello spazio aereo belga, ha spiegato che “la procedura standard prevede l’interruzione dei voli per almeno 30 minuti” in caso di avvistamento di droni, per verificare la sicurezza del traffico. Nella stessa serata, droni sarebbero stati notati anche sopra la base militare di Kleine-Brogel, nella regione del Limburgo, e a Florennes.
Alcune testate europee hanno rapidamente ipotizzato un coinvolgimento russo, parlando di “azioni ostili” o “test di disturbo”, ma le autorità belghe non hanno confermato alcun legame o responsabilità. “Non ci sono elementi che stabiliscano un collegamento tra gli avvistamenti o con potenze straniere”, ha precisato Skeyes.
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