04 Novembre 2025
Sarebbero almeno 5000 i pallet carichi dei beni di prima necessità e degli aiuti umanitari conservati in magazzini e depositi sovraccarichi della Giordania, e pronti per essere inviati ai civili di Gaza. Eppure, il lavoro di ostruzionismo di numerose restrizioni israeliane ostacolerebbe l'invio delle circa 4000 tonnellate di aiuti verso Gaza.
È quanto è stato documentato ieri, 3 novembre, dal programma televisivo britannico Channel 4 News quando il corrispondente politico Paul McNamara ha fatto visita ad un deposito del Programma Alimentare Mondiale (PAM) collocato nei pressi di Amman, capitale della Giordania. Le immagini riprendono migliaia di pallet, corrispondenti a 4000 tonnellate di beni come farina di grano, lievito, zucchero e cibo in scatola, tenuti in giacenza nei depositi senza che gli aiuti possano raggiungere la destinazione per cui sono stati imballati. A quanto risulta da alcuni funzionari, in Giordania le organizzazioni umanitarie affermano di avere rifornimenti sufficienti per 150 camion al giorno, cinque giorni alla settimana, per tre mesi.
Eppure tutto è fermo, lasciato scadere senza che possa essere consumato dai palestinesi bisognosi di assistenza. Sul caso si è espressa anche il ministro degli Esteri inglese Yvetter Cooper che, intervistata da McNamara durante una visita ai magazzini, ha dichiarato che gli aiuti vengono intercettati e "bloccati" volutamente: "Abbiamo aiuti del Regno Unito che sono trattenuti qui in Giordania e non raggiungono la popolazione di Gaza che ne ha disperatamente bisogno. Solo in questo magazzino c'è abbastanza grano per sfamare 700.000 persone per un mese, eppure ci sono ancora bambini a Gaza che soffrono la fame" ha dichiarato Cooper.
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