04 Novembre 2025
Hossam Al-Astal, leader dell'organizzazione filo-israeliana "Forza dell'attacco antiterroristico", ha accidentalmente dato fuoco ad un amico e compagno mentre i due bruciavano con della benzina una bandiera dei miliziani di Hamas.
È quanto accaduto nel corso di una diretta social su Facebook proprio mentre il noto capo Al-Astal, aiutato da un compagno che gettava benzina sulla bandiera con una tanica, ha appiccato il fuoco con l'accendino. Pochissimi secondi, precisamente il 27esimo e il 28esimo, nei quali si vede come il braccio destro del collega prenda fuoco prima che l'inquadratura del video estrometta del tutto la scena dell'incidente. Una scena quasi surreale, nella quale, mentre il compagno è letteralmente avvolto dalle fiamme, Al-Astal continua a parlare in diretta agli spettatori. "Hamas è finita, per sempre. E la storia non è verde [verde è il colore di Hamas, ndr]. Oggi non c'è più verde. (...) Vi sfido tutti. Io so dove siete e dove vi trovate. Vi sfido, tutti quanti" minaccia Al-Astal.
La scena, diventata subito virale, s'inserisce in un più ampio contesto di ostilità ancora in corso tra i miliziani di Hamas e numerose altre gang autorganizzate, clan o storici rivali politici che, con l'appoggio di Israele, stanno tentando di controllare il territorio lungo la Striscia. Ricordiamo che Hossam Al-Astal è stato ex membro delle forze di sicurezza dell'ANP (Autorità Nazionale Palestinese), prima di annunciare, a Khan Younis, la formazione di una milizia che prometteva rifugio, acqua, cibo ai civili palestinesi decisi a sottrarsi al controllo di Hamas.
Eppure, com'era inevitabile, neppure la nascita di questa nuova organizzazione ha saputo sottrarsi ai giochi di potere israeliani. Lo stesso Al-Astal ha infatti ammesso la presenza di un diretto coordinamento israeliano nella ricezione di beni di prima necessità e sostegno militare. Non solo: dietro le strutture dell'organizzazione vi sarebbero anche finanziamenti statunitensi ed europei. La figura di Al-Astal resta dunque estremamente controversa: accusato di traffici illeciti, droga, frode, è stato sostanzialmente riabilitato sotto "protezione" israeliana.
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