15 Ottobre 2025
"Mettiamo in guardia Hamas dall'avvicinarsi alle nostre aree di controllo": sono queste le minacce rivolte ai miliziani di Hamas da un nuovo gruppo di soldati che affermano di chiamarsi "Esercito Popolare - Forze di Gaza Settentrionale".
Un gruppo di almeno sei miliziani radunati attorno ad un tavolo, mentre a capotavola parla in arabo il leader del gruppo fiancheggiato da due soldati col fucile in mano. È quanto si vede in un video circolato sui social da cui si apprende come i soldati, membri del cosiddetto "Esercito Popolare", stiano annunciando di avere il controllo su numerose parti del nord di Gaza, e si dicono pronti a garantire la sicurezza ai gazawi di ritorno in quelle aree. Poi la minaccia rivolta ad Hamas: "Non avvicinatevi alle nostre aree di controllo". Dopo il caso dei 7 palestinesi trucidati dai miliziani di Hamas con l'accusa di appartenere ad un clan rivale collaborazionista di Israele; dopo il caso del giornalista Saleh Al-Jafarawi ucciso a Sabra da bande ribelli vicine a Tel Aviv, la situazione della Striscia dopo il presunto accordo di "pace" firmato da Trump torna al centro della cronaca. Secondo testate palestinesi, le forze israeliane - pur avendo promesso il cessate il fuoco - starebbero in sostanza cercando di continuare il genocidio ricorrendo a strategie indirette, nella fattispecie, a collaboratori sparsi in tutta Gaza, cioè a bande criminali usate per giustiziare civili e membri delle forze di sicurezza. Militari cioè potenzialmente sostenuti da Israele perché ostili ad Hamas e forse ex membri delle Forze di Sicurezza Preventiva dell'Autorità Palestinese nonché affiliati all'Isis.
Nel quadro delle ipotesi, le "Forze del Nord dell'Esercito Popolare" rientrerebbero tra i "collaborazionisti" di Israele: una banda armata insediatasi durante la cosiddetta "operazione Carri di Gedeone 2" (occupazione di Gaza City) e composta principalmente da membri del clan Doghmush, guidata da Ashraf Mansi. Pure però, a quanto emerge, molti membri di questa famiglia sembra si siano rifiutati a più riprese di collaborare con Israele, venendo perciò assassinati. Ecco dunque ciò che il soldato del gruppo comunica rivolgendosi al popolo palestinese:
"Noi delle Forze del Nord dell’Esercito Popolare, vi confermiamo quanto segue riguardo ad alcune voci diffuse dai canali della discordia appartenenti ad Hamas:
Le notizie diffuse attraverso le piattaforme e i canali affiliati ai media terroristici di Hamas, riguardo l’arresto e l’uccisione di nostri membri durante scontri tra le nostre forze e le milizie di Hamas, sono totalmente infondate;
Le nostre forze stanno bene e continuano a svolgere le loro missioni e il loro ruolo nazionale e morale al servizio del nostro popolo resistente a Gaza;
mettiamo in guardia contro la diffusione di queste voci, che hanno come unico scopo quello di seminare discordia, minare la coesione interna e diffondere paura tra la nostra gente nella Striscia di Gaza;
confermiamo che le nostre forze attualmente operano nel nord della Striscia, e grazie a Dio siamo riusciti a prendere il controllo di diverse aree. Attualmente stiamo lavorando per espandere la nostra presenza e le nostre attività al fine di garantire una vita dignitosa e sicura alla popolazione;
mettiamo in guardia qualsiasi militare affiliato al movimento terroristico di Hamas dall’avvicinarsi alle aree sotto il nostro controllo. Verranno trattati allo stesso modo in cui Hamas ha trattato i nostri membri: come traditori e fuori dal fronte nazionale palestinese;
vi assicuriamo che siamo qui per proteggervi e per garantirvi i mezzi per una vita dignitosa. Le nostre forze sono pienamente pronte ad assicurarvi un ritorno sicuro. Inoltre, confermiamo che non esiste alcun controllo da parte delle milizie terroristiche di Hamas nel nord di Gaza".
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