Gaza City, almeno 7 palestinesi “appartenenti a clan rivale finanziato da Israele” giustiziati da Hamas al grido di “Allah Akbar” - VIDEO CHOC

Un video circolato sui social media mostra un’esecuzione brutale: almeno 7 palestinesi sarebbero stati giustiziati da miliziani di Hamas, accusati di appartenere a un clan rivale ritenuto vicino a Israele. Le immagini, che hanno fatto rapidamente il giro della rete, mostrano uomini armati mascherati che sparano contro prigionieri inginocchiati in mezzo alla strada, mentre una folla acclama. “Allah Akbar”, gridano i civili, chiamando i morti “collaboratori”.

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Il mese scorso, le autorità guidate da Hamas hanno detto di aver giustiziato 3 uomini accusati di collaborare con Israele. Il video dell'omicidio pubblico è stato condiviso sui social media.

Le riprese mostrano le Brigate Al-Qassam all'interno del quartiere del clan criminale Dagmash, sostenuto da Israele. I combattenti della Resistenza Palestinese avevano anche sequestrato e catturato un camion dato al clan da Israele e altre armi.

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È possibile che una strategia del genere possa essere un modo indiretto per finanziare Hamas come successo con l'attacco del 7 ottobre. C'è chi afferma che tale azione si possa riconfigurare all'interno di un disegno che vede Netanyahu sostenere direttamente o indirettamente Hamas, in modo che si possa giustificare l'azione di Tel Aviv. In piedi anche l'ipotesi che le due organizzazioni si possano alla fine accordare, contribuendo ad un effetto boomerang

Inoltre, dall'alba di lunedì, le unità di Sicurezza della Resistenza Palestinese, “Raade3”, stanno conducendo un'ampia operazione di sicurezza mirata contro i nascondigli dei criminali e collaboratori con Israele nel quartiere Shuja’iya di Gaza. Sono in corso scontri intensi nella zona, dove diversi criminali sono stati uccisi.

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Secondo fonti locali, le operazioni sarebbero volte a “ripulire” l’area da presunti informatori di Israele, in un contesto in cui Hamas tenta di riaffermare la propria autorità dopo settimane di tensioni interne e accuse di collaborazionismo. La comunità internazionale, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto.

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Secondo diverse fonti locali, la gang armata avrebbe bloccato la distribuzione degli aiuti umanitari, uccidendo civili e causando il caos tra la popolazione affamata. Il gruppo avrebbe legami con l’ISIS ed è accusato di collaborare con Israele