27 Ottobre 2025
Israele "ha diritto di veto sui membri della forza di sicurezza internazionale nella Striscia di Gaza", parola di Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano è tornato a mostrare nuovamente i muscoli in fatto di sicurezza sui territori palestinesi: secondo lui infatti, solo Israele dovrà decidere quali Paesi potranno partecipare a quella coalizione multinazionale che, secondo quanto stabilito dall'accordo di cessate il fuoco, si schiererà nella Striscia.
In un intervento pubblico di ieri, 26 ottobre, Benjamin Netanyahu si è prodigato nel cercare di mettere "un po' d'ordine" alle affermazioni che, nelle ultime settimane, hanno dipinto Israele come uno Stato a metà tra sudditanza e "controllo" dell'alleato statunitense. "Affermazioni ridicole - ha sbottato il premier israeliano - secondo cui, quando ero a Washington, si diceva che io controllassi l'amministrazione statunitense, che dettassi la sua politica di sicurezza, mentre ora si dice che l'amministrazione statunitense mi controlla e detta la politica di sicurezza di Israele". Per Netanyahu, che continua imperterrito la sua campagna di grandiosità israeliana, le due affermazioni sono una più falsa dell'altra, anche se - a onor del vero e con dati alla mano - sono entrambe perfettamente vere.
Basti pensare, più recentemente, al freno dato dall'amministrazione Trump alla decisione della Knesset di approvare il disegno di legge sull'annessione della Cisgiordania. Dopo le porte chiuse del tycoon, del vice Vance e dello stesso segretario Rubio, Netanyahu, totalmente sprovvisto del suo unico appoggio per la sopravvivenza, si è visto costretto a bloccare tale legge, attuando un vistoso dietro front. Ma sono diversi gli urti che l'esecutivo di Netanyahu deve incassare a braccia conserte pur di non smentire il partner statunitense. Tuttavia, su un punto Netanyahu non intende indietreggiare. Dopo la rivendicazione di una Israele "indipendente, capace di controllare la sua sicurezza e di controllare il suo destino", il premier ha specificato come solo Tel Aviv "determinerà quali forze internazionali sono inaccettabili per noi". Il riferimento è alle forze di sicurezza che potranno entrare nella Striscia, e tra le quali per Netanyahu già il nome di uno Stato può essere escluso: quello della Turchia, sua rivale regionale. Secondo alcune fonti infatti, la paura dei funzionari israeliani è che la Turchia aiuti Hamas a restare nella Striscia, anziché contribuire al suo smantellamento.
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