02 Ottobre 2025
Almeno 20 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani su Gaza dall’alba di giovedì, mentre l’esercito israeliano ha lanciato un ultimatum ai residenti di Gaza City: evacuare immediatamente o affrontare “tutta la forza” dell’offensiva militare.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato su X che chiunque rimanga nella città sarà considerato un “terrorista o un sostenitore del terrorismo”.
Gli attacchi hanno colpito numerose aree, causando vittime tra civili e sfollati. Un bambino è morto nel quartiere di Ansar, mentre altri attacchi con droni e artiglieria hanno provocato morti e feriti nei campi profughi di al-Bureij e Deir el-Balah, oltre che nella zona di al-Mawasi, a Khan Younis, considerata da Israele una "zona sicura" ma ripetutamente colpita.
Secondo il corrispondente di Al Jazeera Hani Mahmoud, i civili in fuga lungo la costa sud vengono inseguiti da elicotteri, droni e carri armati israeliani, in un clima di "caos e panico".
Nonostante i bombardamenti massicci, alcune famiglie hanno scelto di tornare a nord, incapaci di sopravvivere nelle zone sovraffollate e prive di servizi a sud. Mercoledì, le autorità di Gaza hanno denunciato la chiusura da parte dell’esercito israeliano di al-Rashid Street, arteria vitale per gli spostamenti civili tra i governatorati.
Di fronte all’intensificarsi del conflitto, il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha sospeso temporaneamente le operazioni a Gaza City, seguendo l'esempio di Medici Senza Frontiere. Nel frattempo, Hamas sta valutando una proposta di cessate il fuoco mediata dagli Stati Uniti, ma l’esito resta incerto, dato che i termini sembrano allineati agli obiettivi di Israele.
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