19 Settembre 2025
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani non cambia linea sulla questione mediorientale e tira dritto insistendo, in particolare, sul non riconoscimento dello Stato palestinese. Durante il Question Time al Senato, ha ribadito con fermezza: “Approveremo il documento per la costruzione dello Stato palestinese, per seguire quel percorso, ma non possiamo riconoscere oggi lo Stato palestinese perché è assolutamente inutile”.
Tajani ha citato le parole di Lucio Caracciolo, direttore di Limes, sottolineando come “riconoscere lo Stato palestinese è un modo per lavarsi la coscienza e non risolve il problema perché oggi non c'è lo Stato palestinese, da una parte c'è Hamas e dall'altra c'è l'Autorità nazionale palestinese”.
Il titolare della Farnesina ha chiarito la sua posizione: “Io non sono mai stato contrario allo Stato palestinese. Ho detto che noi non possiamo riconoscere uno Stato palestinese che non riconosca Israele o non sia riconosciuto da Israele, che è una cosa ben diversa”. Una fermezza che si accompagna a un netto rifiuto del dialogo con Hamas: “Non possiamo avere Hamas come interlocutore perché è un'organizzazione terroristica e farsi scudo del proprio popolo è un crimine orrendo, uguale a quello che stanno commettendo i soldati israeliani”.
Sul genocidio in corso a Gaza, Tajani ha scandito la posizione del governo italiano: “Noi siamo fermamente contrari all'occupazione israeliana di Gaza e ad ogni ipotesi di trasferimento forzato dei palestinesi dalla striscia, come anche all'ipotesi di annessione della Cisgiordania e degli altri insediamenti. Condanniamo le frasi come quelle pronunciate dal Ministro israeliano Smodric, che ha definito la striscia una miniera d'oro immobiliare. Quello che sta avvenendo a Gaza è una tragedia inaccettabile e questa carneficina deve finire subito”.
Un giudizio severo anche verso l’esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu: “Le scelte del Governo Netanyahu hanno da tempo oltrepassato il limite della reazione proporzionata, violando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario”.
Quanto alle sanzioni, il ministro ha confermato la linea italiana: “Continuiamo a sostenere con convinzione ogni nuova misura contro Hamas. Siamo favorevoli ad adottare nuove e ulteriori sanzioni nei confronti dei coloni violenti, ne abbiamo già inflitte ai coloni israeliani, e siamo favorevoli ad adottare nuove sanzioni ai Ministri che hanno assunto posizioni inaccettabili tanto su Gaza quanto sulla Cisgiordania. Valuteremo ulteriori e nuove proposte di sanzioni commerciali, nella consapevolezza però che non debbano esserci ricadute negative sulla popolazione civile israeliana”.
Tajani ha poi ricordato il lavoro diplomatico portato avanti in collaborazione con Berlino: “Su questo lavoriamo in stretto raccordo con i nostri principali partner, a partire in particolare dal Governo tedesco, con cui siamo in forte sintonia”.
Sul fronte umanitario, il ministro ha rivendicato gli sforzi italiani: “Continueremo a compiere ogni sforzo per alleviare le sofferenze del popolo palestinese e per raggiungere la pace, lontani da serie polemiche e facili strumentalizzazioni. Il Governo italiano lavora senza sosta per il cessate il fuoco e la liberazione immediata degli ostaggi, e continuiamo ad essere in prima linea sul fronte umanitario. La nostra priorità è quella di rafforzare i corridoi per accogliere in Italia e aiutare tutti quelli che hanno chiesto il nostro sostegno. Stiamo organizzando l'uscita di ulteriori bambini bisognosi di cure sanitarie che nelle prossime settimane saranno portati in Italia con un volo dell'aeronautica militare”.
Il sostegno riguarda anche studenti e ricercatori: “Stiamo lavorando anche per gli studenti e ricercatori che attraverso borse di studio sono iscritti a università italiane, e sui ricongiungimenti dei nuclei familiari che abbiamo già accolto in questi mesi”.
Il ministro ha infine ricordato gli aiuti già inviati nella Striscia: “Abbiamo fatto entrare nella striscia oltre 2.400 tonnellate di beni, l'ultimo carico è entrato ieri a Gaza, si tratta di oltre 100 tonnellate di materiale sanitario e di emergenza acquistato dalla FAO con fondi italiani. Altre ne arriveranno nei prossimi giorni. Non si tratta solo di iniziative umanitarie, sono il frutto di un intenso lavoro politico fatto di contatti serrati con le autorità israeliane, palestinesi e gli altri paesi della Regione. Il nostro obiettivo è politico, arrivare a due Stati che convivono in pace e sicurezza. Bisogna agire concretamente per aiutare e rafforzare la Palestina nella costruzione del proprio Stato. Questa è la politica estera del Governo italiano fatta di iniziative concrete. Il Governo continua a lavorare in maniera concreta e operativa per sostenere la popolazione e mantenere viva la prospettiva dei due Stati”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia