15 Settembre 2025
"Il fatto è che ora Bibi [Netanyahu, ndr] e il governo di estrema destra hanno il mandato… devo stare attento a come lo dico… Cercheranno di fare una pulizia etnica a Gaza". Parlava così Charlie Kirk, l'attivista Maga assassinato durante un comizio alla Utah Valley University, il 12 Ottobre 2023, ovvero cinque giorni dopo quel 7 Ottobre di due anni fa in cui un massiccio lancio di razzi partì dalla Striscia di Gaza contro Israele. In un'intervista rilasciata da Kirk a Patrick Bet-David in fase di discussione sul conflitto israelo-palestinese, l'attivista palesava i suoi dubbi avanzando rivelazioni che poi si sono concretizzate.
"Sono stato in Israele molte volte - inizia Kirk - e l'intero Paese è una fortezza (...). Sono stato al confine con Gaza, non si possono fare 10 metri senza imbattersi in un soldato dell'Idf con una mitragliatrice automatica. Tutto il Paese è sorvegliato!". "Non tutti sanno che Israele era sull'orlo di una guerra civile" ha rivelato Kirk aggiungendo che al tempo "centinaia di migliaia di israeliani" scendevano in piazza contro Netanyahu accusandolo di cambiare la Costituzione e di usare il pugno duro perché "diceva che il ramo giudiziario era troppo potente". Non è un caso dunque che il 7 Ottobre, che ha segnato di fatto l'inizio della nuova fase di escalation Israele-Palestina nonché l'inizio del "governo di emergenza di Netanyahu" e il suo "mandato a governare", coincidesse col periodo di proteste contro il premier israeliano. Proprio in quella settimana infatti, aggiunge Kirk, "si prevedeva che decine di migliaia di persone sarebbero scese in piazza". "Stavano trasmettendo in diretta l’uccisione di ebrei… È stato qualcuno del governo a dire di non intervenire? Questa è una domanda legittima, non è teoria della cospirazione" continua l'attivista ponendo legittimi sospetti sulle modalità con cui il governo israeliano intervenne quel 7 Ottobre. E aggiunge: "È possibile che il governo di Netanyahu sia stato tradito da agenti infedeli. Netanyahu potrebbe avere traditori interni nel suo governo, infiltrati. Forse persone dell’agenzia di intelligence. O forse potrebbero aver ricevuto notizie sull’attacco, ma nessuno pensava che ci sarebbero stati 1.200 morti ebrei…".
Poi inquietanti anticipazioni sul genocidio attuato da Netanyahu sulla Striscia di Gaza: "Bibi e il governo di estrema destra cercheranno di fare una pulizia etnica a Gaza. Stiamo parlando di rimuovere 2,5 milioni di persone". Perché? Perché di base c'è "il mandato di cercare giustizia e vendetta". Charlie Kirk però già sapeva quali fossero le reali intenzioni di Israele: radere al suolo Gaza, attuare un'azione di sistematica "pulizia etnica" ("Non uso questo termine con leggerezza, ok?"), deportare i gazawi con una motivazione apparente. "Vendetta". "L’idea di avere una tregua o un trattato di pace è una stronzata morale dopo aver visto donne e bambini bruciati vivi e trascinati per strada" confessava Kirk ponendosi domande serie e legittime su ciò che sarebbe successo subito dopo. "Quando vedo una storia che non mi convince, di solito il mio istinto ha ragione" concludeva l'attivista contando sulle dita altri casi di cronaca parecchi "ambigui": "Covid, gli incendi in Maui, Epstein...".
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