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Varsavia, cantante israeliano David D'Or imbrattato di vernice rossa durante un festival ebraico da due attivisti pro Palestina - VIDEO

Attivisti pro-Palestina interrompono il concerto di David D’Or a Varsavia: vernice rossa sul palco contro la “propaganda culturale” israeliana e "Free Palestine"

03 Settembre 2025

A Varsavia, in Polonia, due attivisti pro Palestina hanno lanciato un secchio di vernice rossa sul cantante israeliano David D'Or mentre si stava esibendo a un festival ebraico. Dopo ciò, i due hanno sventolato una bandiera palestinese e hanno gridato "Free Palestine".

Varsavia, cantante israeliano David D'Or imbrattato di vernice rossa durante un festival ebraico da due attivisti pro Palestina

Un concerto della Singer Warsaw Festival, dedicato alla cultura ebraica, si è trasformato in un atto politico di denuncia contro Israele e il genocidio a Gaza. Durante l’esibizione del cantante israeliano David D’Or, due attivisti pro Palestina hanno lanciato vernice rossa sul palco e tentato di esporre una bandiera palestinese gridando “Free Palestine”. L’azione è stata subito bloccata dalla sicurezza, ma il gesto ha avuto un forte impatto simbolico.

La vernice, simile al sangue, è stata interpretata come una protesta contro le oltre 63.000 vittime palestinesi causate dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, secondo le autorità locali. Il collettivo Bas Collective, che ha rivendicato l’azione, ha denunciato la presenza di un artista legato all’Idf e di un festival sponsorizzato dall’ambasciata israeliana. “Non c’è spazio per normalizzare la cultura di un Paese che commette un genocidio e affama deliberatamente un popolo”, hanno dichiarato.

D’Or ha scelto di continuare a cantare, rivendicando orgogliosamente la propria identità israeliana. Ma per gli attivisti si è trattato di un necessario atto di rottura, volto a smascherare il tentativo di legittimare Israele attraverso eventi culturali all’estero.

La contestazione si inserisce in una più ampia ondata di mobilitazioni in Europa contro la complicità culturale e finanziaria con Tel Aviv. Per i gruppi pro-Palestina, musica e arte non possono essere strumenti di propaganda, né uno spazio neutrale, mentre a Gaza si consuma una tragedia umanitaria senza precedenti.

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