04 Giugno 2025
Ehud Olmert, ex primo ministro dello Stato ebraico dal 2006 al 2009, ha lanciato un duro atto d’accusa contro l’attuale governo guidato da Benjamin Netanyahu. Parlando a "È sempre Cartabianca", l’ex leader del Likud ha evidenziato come l’attuale gestione della guerra abbia ormai perso sostegno sia all’interno del Paese sia tra le alte sfere della sicurezza, come il Mossad. “Mi oppongo a questo governo per quello che sta facendo”, ha dichiarato.
In attesa del voto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul cessate il fuoco e sulla tregua umanitaria a Gaza, Olmert ha commentato con preoccupazione l’evoluzione del conflitto, scoppiato dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. “Israele sta commettendo dei crimini perché l'attuale fase del conflitto è completamente innecessaria”, ha affermato l’ex premier, tracciando una netta distinzione tra la fase iniziale della guerra, “inevitabile” secondo lui per rispondere al rapimento degli ostaggi, e l’attuale escalation, che definisce priva di giustificazioni militari e morali.
Olmert ha inoltre sottolineato come l’operato del governo Netanyahu stia causando una “perdita di consenso” non solo a livello internazionale, ma anche tra le istituzioni israeliane. “Ci sono molte proteste anche di ex leader dell'esercito e del Mossad che hanno firmato una petizione dove chiedono a Benjamin Netanyahu di porre fine alla guerra”, ha ricordato, rafforzando la percezione di un crescente dissenso interno anche tra gli apparati della sicurezza nazionale.
Durissimo anche l’attacco diretto al primo ministro: “Sembra che voglia espandere il conflitto e sfuggire alla pace per motivi che nulla hanno a che vedere con la sicurezza di Israele”. Un’accusa pesante, che chiama in causa direttamente le intenzioni politiche del leader del Likud, accusato di anteporre interessi personali alla stabilità dello Stato.
Nel corso della trasmissione, rispondendo all’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, Olmert ha infine fatto una distinzione cruciale tra opposizione al governo e solidarietà al popolo israeliano. “Mi oppongo a questo governo per quello che sta facendo ma non penso che il popolo debba essere attaccato”, ha precisato, condannando fermamente ogni forma di antisemitismo che spesso si cela dietro la critica a Israele.
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