20 Dicembre 2024
La tensione politica a Taiwan ha raggiunto un nuovo apice con una rissa scoppiata nell’aula parlamentare tra i membri del Partito Democratico Progressista (Dpp) e quelli del Kyomintang (Kmt). I deputati si sono affrontati fisicamente, tra spintoni, lancio di acqua e sedie, mentre migliaia di cittadini si radunavano fuori dal Parlamento per protestare contro gli emendamenti proposti dall’opposizione.
Il Dpp, partito del presidente Lai Ching-te, ha formato un governo di minoranza e ha scelto di barricarsi in aula per impedire la votazione su tre emendamenti presentati dal Kmt, considerato più vicino a Pechino, e dal Partito del Popolo di Taiwan (Tpp). Gli emendamenti mirano a modificare una proposta di legge del Dpp, rendendo più difficile la rimozione di funzionari eletti ritenuti inadeguati dagli elettori.
Per ostacolare l’avanzamento della discussione, i parlamentari del Dpp hanno sbarrato gli ingressi dell’aula accumulando sedie e bloccando i colleghi dell’opposizione. La situazione è degenerata in violenti scontri fisici che hanno causato feriti tra i membri di entrambi i partiti.
Mentre il caos dominava l’interno dell’aula, migliaia di manifestanti si sono riuniti davanti all’edificio per esprimere il loro dissenso contro gli emendamenti proposti dall’opposizione. Secondo gli organizzatori, le modifiche comprometterebbero il sistema democratico dell’isola, favorendo l’impunità politica.
Il Dpp considera la proposta di legge fondamentale per rafforzare la responsabilità dei funzionari eletti, ma le modifiche del Kmt e del Tpp sono viste come un tentativo di indebolire il sistema democratico a vantaggio delle forze politiche considerate più concilianti con Pechino.
L’episodio mette in luce le crescenti tensioni tra i partiti taiwanesi, in un contesto politico reso sempre più complesso dalle pressioni internazionali e dalle interferenze indirette della Cina, che considera Taiwan una provincia ribelle.
La rissa parlamentare e le proteste esterne segnano un punto critico nella politica taiwanese, evidenziando la fragilità del dialogo tra le principali forze politiche. Resta da vedere se il governo riuscirà a trovare un compromesso per approvare la legge senza compromettere la stabilità dell’isola e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.
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