16 Dicembre 2024
Gaza, l'aviazione israeliana ha bombardato con un raid aereo la zona umanitaria nella scuola di Khan Younis, causando 25 morti, di cui almeno 12 bambini, e 35 feriti. L'edificio scolastico Ahmed bin Abdul Aziz era gestito dall'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) e si trova nei presso del complesso medico Nasser. Lo riferisce l'agenzia stampa palestinese Wafa, che riporta l'evento come "tragicamente violento". Il portavoce della Protezione Civile di Gaza, Mahmud Bassal, ha dichiarato che almeno 35 persone sono rimaste ferite nella struttura scolastica e diverse sono disperse tra le macerie.
In un altro raid, verificatosi nell'area del mercato del campo di Al-Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, è stato invece ucciso un giornalista di Al Jazeera come ha reso noto la stessa emittente televisiva panaraba, parlando di "omicidio mirato da parte delle forze di occupazione israeliane a Gaza". Il reporter, secondo il canale, "è stato brutalmente ucciso in un attacco aereo che ha preso di mira una postazione della Protezione Civile palestinese". La vittima è il cameramen Ahmad Baker Al-Louh, ucciso mentre "stava seguendo le operazioni di soccorso delle forze di difesa civile per una famiglia gravemente ferita in un precedente bombardamento". Al Jazeera, nella sua nota, "invita tutte le organizzazioni per i diritti umani e i media a condannare l'uccisione sistematica a sangue freddo di giornalisti da parte dell'occupazione israeliana, l'evasione delle responsabilità ai sensi del diritto umanitario internazionale e a portare di fronte alla giustizia gli autori di questo crimine atroce"
La nota prosegue, la rete araba "condanna inequivocabilmente i crimini in corso commessi dalle forze di occupazione israeliane contro giornalisti e professionisti dei media a Gaza. Questa tendenza allarmante richiede attenzione e azioni immediate da parte della comunità internazionale. Esortiamo le istituzioni legali internazionali competenti ad adottare misure pratiche e urgenti per ritenere le autorità israeliane e tutti coloro che sono responsabili dei loro crimini efferati e ad adottare meccanismi per porre fine alla presa di mira e all'uccisione di giornalisti".
Il bombardamento della scuola e la morte del giornalista arrivano nello stesso giorno in cui il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato la chiusura dell'ambasciata israeliana a Dublino, dopo che la scorsa settimana l'Irlanda ha annunciato che si sarebbe unita alla causa del Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia per il "genocidio a Gaza". Il primo ministro irlandese Simon Harris ha definito "profondamente deplorevole" la scelta del governo israeliano di chiudere l'ambasciata in Israele.
"Respingo assolutamente l’affermazione secondo cui l’Irlanda è antisemita. L’Irlanda è a favore della pace, dei diritti umani e del diritto internazionale", ha scritto su X. "Vogliamo una soluzione a due Stati e che Israele e Palestina vivano in pace e sicurezza. L’Irlanda si farà sempre sentire a favore dei diritti umani e del diritto internazionale". Riaffermando la sua decisione e vicinanza alla sentenza della CPI, promossa dal Sudafrica.
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