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Vertice Med9 Cipro, Meloni: "Cessare il fuoco a Gaza e Libano e liberare ostaggi”, Macron:" Stop esportazione armi” - VIDEO

Contrario all'invio delle armi anche il premier spagnolo Sanchez: "Noi lo facciamo già da tempo. La motivazione è semplice: senza armi non c'è guerra”. Sostegno italiano per un 'Gaza humanitarian gateway' proposto dal Re Abdullah II di Giordania

12 Ottobre 2024

A Cipro si è tenuto l'undicesimo vertice dei Paesi Med9, summit dei Paesi del Sud Europa o affacciati sul Mediterraneo, che comprende la partecipazione di Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta, Croazia e Slovenia. Tema centrale è stato la crisi in Medio Oriente. Alla riunione informale hanno preso parte anche il re di Giordania, Abdullah II Al-Hussein, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Oltre alla premier italiana Giorgia Meloni, anche il presidente della repubblica cipriota Nikos Christodoulides, il primo ministro della Grecia, Kyriakos Mitsotakis, il presidente francese, Emmanuel Macron, il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, quello della Croazia, Andrej Plenkovic, quello di Malta, Robert Abela, quello sloveno, Robert Golob, e il ministro degli Esteri del Portogallo, Paulo Rangel.

Vertice Med9 Cipro, Meloni: "Cessare il fuoco a Gaza e Libano e liberare ostaggi”

La premier Giorgia Meloni si è soffermata sulla necessità di un “cessate il fuoco” immediato di Israele su Gaza e Libano e di trovare le condizioni necessarie per una “pace duratura”: “Con i colleghi della Med9 la parte più importante della discussione è ruotata attorno a come riuscire ad arrivare a un cessate il fuoco a Gaza, in Libano, a come arrivare al rilascio degli ostaggi israeliani, che sono ancora molti, e come ovviamente assistere al meglio le popolazioni civili coinvolte. Sono tutte precondizioni per qualsiasi soluzione duratura della questione mediorientale", ha spiegato la premier.

Nota congiunta Francia-Italia-Spagna

I leader di Italia, Francia e Spagna, nell'ambito dei lavori del vertice Med9, hanno firmato una dichiarazione comune per ribadire la loro “indignazione” dopo gli attacchi alle basi Unifil a Naqoura: "Questi attacchi costituiscono una grave violazione degli obblighi di Israele ai sensi della Risoluzione delle Nazioni Unite 1701 e devono cessare immediatamente", hanno dichiarato i leader dei tre Paesi. 

Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni al termine del summit, ha affermato: “Come Italia non posso non tornare a condannare quello che è accaduto. Non è accettabile”. La premier ha ribadito l'impegno del governo italiano nel “monitorare” la situazione in Libano per garantire la sicurezza dei soldati italiani, figure "preziose" nella missione Onu. E' necessario, secondo Meloni, “arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e in Libano e al rilascio degli ostaggi israeliani”.

La posizione di Macron e Sanchez

Il presidente francese Macron ha rinnovato il suo appello a "interrompere l'esportazione armi utilizzate" a Gaza e in Libano: “E' l'unica leva che potrà mettere fine a tutto ciò. Stabilità e pace si ottengono solo attraverso soluzioni diplomatiche". Contrario all'invio delle armi anche il premier spagnolo Sanchez: "Noi lo facciamo già da tempo. La motivazione è semplice: senza armi non c'è guerra". Ha poi invitato a “rivedere l'accordo tra Ue e Israele”, chiedendo alla Commissione Uedi dare una prova di coerenza”.

Bilaterale Meloni e Re di Giordania

Il vertice Med9 ha fornito l'occasione per un bilaterale tra Meloni e il Re Abdullah II di Giordania. Il sovrano ha discusso con la premier per quanto concerne la situazione dei rifugiati siriani, presentando il suo piano per un 'Gaza humanitarian gateway' volto a “superare gli ostacoli” che rallentano la distribuzione degli aiuti. Il piano ha ricevuto il sostegno italiano "anche sulla base della collaborazione già in essere nell'ambito dell'iniziativa italiana 'Food for Gaza'", ha ricordato Palazzo Chigi in una nota.

L'incontro con von der Leyen

La premier Meloni ha anche incontrato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per un colloquio sugli sviluppi della “crisi in Medio Oriente” e del “dossier ucraino”. Da quanto è emerso, le due leader durante il colloquio si sono concentrate sui “temi migratori” e sul “rilancio della competitività europea”.

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