02 Luglio 2023
Non si placa la rivolta nata oramai cinque giorni fa alle banlieue, in Francia, a seguito dell’uccisione da parte della Polizia del 17enne Nahel a Nanterre.
Gli scontri che si sono spostati in diverse città della Francia con 3300 persone arrestate, sono arrivate fino in Svizzera e in Belgio grazie agli appelli lanciati dai rivoltosi sui social, che hanno chiesto di estendere la protesta.
Ieri sera la polizia in tenuta antisommossa è intervenuta nel centro di Losanna, in Svizzera, dove un gruppo di persone ha iniziato a creare disordini in risposta all’appello lanciato dai manifestanti francesi, sui social Tik Tok e Snapchat.
Il centro della città è stato letteralmente preso d’assalto, davanti agli occhi increduli di persone sedute all’esterno dei locali. Alcune vetrine di diverse attività commerciali sono state danneggiate e sono stati lanciati anche dei fumogeni.
Disordini anche in Belgio, a Bruxelles, dove sono state arrestate 35 persone a scopo preventivo.
Le dimensioni della protesta sembrano non regredire. I manifestanti sono quasi tutti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, ma nonostante l’appello del presidente Macron ai genitori, di tenere i figli in casa, le violenze e i danni non arretrano.
Dall’inizio dei disordini, in tutta la Francia sono state incendiate 4500 auto e 800 edifici, tra cui molti supermercati, farmacie e negozi di grandi marchi.
Intanto Macron ha convocato per questa sera alle 19.30 una riunione all’Eliseo con il ministro dell’interno e il ministro della giustizia per fare il punto sulla situazione delle rivolte.
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