23 Novembre 2021
Carlo Cimbri, Amministratore Delegato di Unipol, ha affermato a Il Giornale d'Italia in occasione dell'edizione 2021 del WELFARE FORUM: “Sono tanti i criteri per tenere la rotta, stanno emergendo nel dibattito di oggi e nel lavoro di analisi che è stato fatto da Ambrosetti e ne sceglierei uno, che a me pare in questa fase storica del paese il più rilevante: rimettere al centro del sentire comune l’importanza del lavoro. E’ solo attraverso la creazione di posti di lavoro che potremo permetterci di sostenere il nostro sistema previdenziale, il nostro sistema sanitario, avere le risorse per sostenere le fragilità della terza età. Il Presidente dell’ISTAT ci ha mostrato un paese che invecchia, con una bassa natalità, io penso che l’unica strada possibile è quella di avere l’ossessione della crescita produttiva, nello stesso tempo diventare sempre più competitivi come paese e l'ossessione di intraprendere e favorire il mondo dell'impresa, dell'imprenditività degli italiani. E' solo attraverso la creazione e la crescita di imprese che si possono creare posti di lavoro, reddito alle persone che vuol dire aumentare i consumi e le risorse per poter sostenere un sistema di Welfare che possa essere per i nostri figli ancora più forte di quanto non lo sia stato per la nostra generazione.
Veniamo da una fase di shock straordinario rappresentato dai due anni di pandemia nei quali sono state investite tante risorse in forma straordinaria per sostenere il reddito delle famiglie, quindi parliamo di politiche di sostegno alle famiglie. Ora usciamo da questa fase, c'è un rimbalzo forte dell'economia e una forte crescita del PIL. Questo deve essere mantenuto nel tempo, deve durare nel tempo e dobbiamo cogliere questa occasione per consolidare la ripresa e non ritornare a quella che era l'economia italiana negli ultimi 20 anni.
Citavo prima il Presidente dell'ISTAT, c'è un invecchiamento della popolazione, abbiamo bisogno di risorse per sostenere le categorie più fragili, guardavo i dati sulla disabilità, sulla non autosufficienza, sul fatto che i nuclei mono familiari delle persone over 65 anni stanno crescendo in maniera importante, ciò significa che c'è meno assistenza da parte delle famiglie e questa è una conseguenza del lungo periodo di calo della natalità e il mutamento anche delle abitudini sociali delle persone. Io penso che porsi il problema oggi di costruire un sistema di sostegno a queste persone, oltre che rafforzare il sistema sanitario per tutti, sia centrale in un paese che ha questo tasso demografico e questa evoluzione dell'anzianità", conclude.
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