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Inflazione in calo a novembre all’1,1% su base annua, ai minimi da gennaio, rallenta il carrello della spesa, al +1,5% dal +2,1%

A novembre l’inflazione è calata dello 0,2% rispetto a ottobre, portando il dato ad alcuni dei livelli più bassi dell’ultimo anno. La riduzione del dato è dovuta soprattutto ai trasporti e agli alimentari.

16 Dicembre 2025

Inflazione in calo a novembre all’1,1% su base annua, ai minimi da gennaio, rallenta il carrello della spesa, al +1,5% dal +2,1%

Fonte: Imagoeconomica

L’Istat ha diffuso i dati definitivi sull’inflazione di dicembre, che si conferma in flessione. L’aumento dei prezzi rallenta fino all’1,1%, con una flessione di due decimi rispetto a ottobre. Per la prima volta da diversi mesi, inoltre, questa variazione ha un impatto sul dato di fondo, che si allontana dall’obiettivo del 2%.

Cala ancora l’inflazione, ai livelli più bassi da un anno: 1,1%

La riduzione dell’inflazione è dovuta soprattutto alla variazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +0,9%), degli Alimentari non lavorati (da +1,9% a +1,1%), degli Alimentari lavorati (da +2,5% a +2,1%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,0%), a cui si aggiunge l’ampliarsi della flessione dei prezzi degli Energetici regolamentati (da -0,5% a -3,2%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -0,3% a -0,8%). Tali effetti sono solo in parte compensati dalla ripresa dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -4,9% a -4,3%).

Per la prima volta da diversi mesi, risente delle variazioni dell’inflazione anche il dato di fondo. Questa metrica, che esclude alimentari ed energia, serve a dare un’idea dell’andamento dell’inflazione se non fosse influenzata dai beni e dai servizi più volatili nel breve periodo.

A novembre, il dato di fondo è passato dall’1,9% all’1,7%. Una variazione molto significativa per una metrica che si sposta con molta lentezza e che era rimasta vicina al 2%, dato sintomo di un’economia in crescita, per quasi un anno.

L’inflazione acquisita nel 2025, quella che si verificherebbe anche se nelle ultime settimane dell’anno l’aumento dei prezzi rimanesse lo stesso, è dell’1,5%, mentre quella di fondo dell’1,8%. In calo anche l’indice del carrello della spesa, che include i beni più acquistati dagli italiani: passa da +2,1% a +1,5%.

Da una parte, la riduzione dell’inflazione indica l’alleggerimento del peso dell’aumento dei prezzi sulla popolazione italiana. Dall’altra, però, riflette i più recenti dati del Pil, in stagnazione da ormai due trimestri.

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