Lunedì, 17 Novembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Istat, a ottobre 2025 l'inflazione cala all'1,2% su base annua grazie al rallentamento dei prezzi energetici, da +13,9% a -0,5%, e trasporti, da +2,4% a +2%

I dati definitivi sull'inflazione a ottobre in Italia segnalano un netto calo dell'aumento dei prezzi e un crollo del carrello della spesa, mentre l'inflazione di fondo rimane stabile

17 Novembre 2025

Istat, a ottobre 2025 l'inflazione cala all'1,2% sul 2024, il carrello della spesa cala a +2,1% da +3,1% su base annua

Fonte: Imagoeconomica

I dati definitivi sull'inflazione di ottobre diffusi da Istat confermano grosso modo la tendenza segnalata da quelli provvisori. A livello congiunturale, i prezzi stanno rallentando i propri aumenti, soprattutto se si considerano gli alimentari e l'energia, che da tempo rappresentano uno dei principali problemi per le famiglie italiane. In compenso, però, l'inflazione di fondo non si muove di molto dal dato del 2% su cui si è stabilizzata negli ultimi mesi, nonostante le stime sul Pil siano in continuo peggioramento.

Istat, a ottobre 2025 l'inflazione cala all'1,2% su base annua, carrello della spesa giù a +2,1% rispetto al +3,1% dell'anno scorso

A ottobre l'inflazione in Italia si porta ufficialmente all'1,2%. Un calo repentino rispetto all'1,6% di settembre: considerando anche le variazioni annuali del 2024, infatti, in un solo mese l'aumento dei prezzi ha perso 0,3 punti percentuali. Un crollo che non si vedeva da quando l'inflazione straordinaria del 2022 ha cominciato a rientrare.

A trainare questo calo, conferma Istat nei suoi dati definitivi, ci sono soprattutto i beni più volatili, energia e alimentari:

  • Energetici regolamentati (da +13,9% a -0,5%);
  • Alimentari non lavorati (da +4,8% a +1,9%);
  • Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,3%);
  • Energetici non regolamentati (da -5,2% a -4,9%).


I beni energetici regolamentati, in cui sono incluse le tariffe per l'energia elettrica e il gas di rete per uso domestico, stanno beneficiando sia del basso prezzo delle materie prime energetiche, sia della competizione creatasi tra le aziende dopo la liberalizzazione del mercato, ormai completata in estate.

Il calo degli alimentari non lavorati porta inoltre il carrello della spesa a scendere improvvisamente. I beni più comunemente acquistati dagli italiani sono aumentati del 2,1%. Un ottimo risultato sul 2024, quando aumentavano di un punto percentuale in più.

L'unico dato che si rivela parzialmente negativo è quello dell'inflazione di fondo. A ottobre non si è fondamentalmente mossa, passando dal 2% all'1,9%. Questo non sarebbe un problema, il 2% è la soglia considerata eccellente per un'economia in crescita, se non fosse che da due trimestri l'economia italiana non cresce. Il dato di fondo è anche però il più lento ad adattarsi ai cambiamenti di prezzo, proprio perché esclude beni volatili come alimentari ed energia.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x