17 Novembre 2025
Leapmotor ha superato le 500 mila unità consegnate dall’inizio del 2025, raggiungendo con oltre un mese di anticipo l’obiettivo fissato a inizio anno e confermando una nuova proiezione che indica un possibile traguardo oltre le 600 mila auto a fine esercizio.
La società cinese specializzata in veicoli elettrici, partner di Stellantis che ne detiene il 21% del capitale, ha annunciato il risultato in concomitanza con i conti del terzo trimestre, segnando per la prima volta una redditività stabile e margini in continuo miglioramento. Leapmotor ha ribadito l’obiettivo di vendere 1 milione di veicoli nel 2026, sostenuto dal lancio di nuovi modelli come Lafa 5, D19 e A10. Intanto, però, continuano a circolare indiscrezioni su un possibile ingresso del gruppo statale Faw nel capitale.
Nel terzo trimestre Leapmotor ha registrato ricavi per 19,45 miliardi di RMB (circa 2,36 miliardi di euro), in aumento del 97,3% su base annua, con un margine lordo al 14,5% contro l’8,1% dello stesso periodo del 2024. L’utile netto ha raggiunto 150 milioni di RMB (18,2 milioni di euro), tornando in territorio positivo dopo la perdita dell’anno precedente.
Il flusso di cassa operativo è salito a 4,88 miliardi di RMB (592 milioni di euro), mentre il free cash flow è stato pari a 3,84 miliardi di RMB (466 milioni di euro). Al 30 settembre la liquidità complessiva ammontava a 33,9 miliardi di RMB, equivalenti a circa 4,11 miliardi di euro.
Sul piano industriale, le consegne trimestrali hanno raggiunto 173.852 unità, più che raddoppiate rispetto allo scorso anno, con una nuova accelerazione in ottobre: 70.289 veicoli consegnati, massimo storico per il marchio. Tra i modelli di punta, la C10 ha superato le 200 mila unità cumulative in 18 mesi; B01 si mantiene sopra le 10 mila unità mensili, mentre B10, C11 e C16 hanno superato la stessa soglia nel trimestre.
Il modello Lafa 5, presentato al Salone di Monaco, arriverà sul mercato il 27 novembre, un giorno in anticipo sul previsto. Con un prezzo di partenza di 105.800 RMB in Cina, entra nel segmento delle compatte elettriche dominato da Volkswagen ID.3, MG4, BYD Dolphin e Nio Firefly. Il lancio globale è atteso per il secondo trimestre 2026. Nel frattempo, Leapmotor ha svelato il D19, primo modello della piattaforma premium, mentre l’A10 debutterà al Salone di Guangzhou introducendo dotazioni come il LIDAR e un’autonomia estesa su un’auto sotto i 100 mila RMB.
L’espansione globale procede attraverso Leapmotor International, la joint venture con Stellantis. La rete commerciale ha superato i 700 punti vendita e assistenza in circa 30 Paesi, con una presenza significativa in Europa e una crescita sostenuta in Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico. In diversi mercati europei, tra cui Germania, Francia e Italia, Leapmotor figura tra i primi tre marchi cinesi nei segmenti di riferimento. La casa ha inoltre ampliato la presenza in Sud America con il debutto in Brasile e prevede per il 2026 la localizzazione produttiva in Malesia, seguita da un progetto europeo con lo stabilimento di Saragozza come candidato principale.
Nonostante i risultati solidi, gli investitori guardano con attenzione alle indiscrezioni su un potenziale ingresso di Faw Group nel capitale. Alcune testate cinesi hanno riferito che il conglomerato statale avrebbe ottenuto un primo via libera regolamentare per acquisire una partecipazione – forse di maggioranza – tramite un aumento di capitale, con un possibile annuncio atteso entro fine novembre. Leapmotor ha smentito con decisione, ricordando che la cooperazione con Faw riguarda solo aspetti tecnici, in base al memorandum d’intesa del 3 marzo 2025, e che non è in corso alcuna trattativa di acquisizione.
La compagine azionaria vede il fondatore Zhu Jiangming e soggetti a lui collegati detenere il 25,8% del capitale, mentre Stellantis controlla il 21,26%. Le indiscrezioni su Faw restano tuttavia un tema delicato, anche alla luce delle implicazioni che un cambio di governance potrebbe avere sulle strategie industriali del gruppo.
L’ingresso di Stellantis risale al 2023, quando l’allora ceo Carlos Tavares portò avanti l’operazione per "cavalcare l’avanzata cinese sull’auto elettrica". Un investimento considerato vincente, che ha consegnato all’attuale ceo Antonio Filosa un asset strategico, potenzialmente centrale nel piano industriale atteso entro la metà del 2026. Un eventuale ingresso di Faw con una quota di maggioranza relativa, però, potrebbe trasformarsi in un ostacolo significativo per gli obiettivi del manager italiano.
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