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Scannapieco: “Cdp non è una cassaforte dello Stato” – 81 miliardi nel nuovo piano e 200 miliardi attivati in 10 anni per PA e imprese

Dal roadshow con Confindustria alle 1,3 miliardi di garanzie InvestEU, fino ai 320 miliardi della raccolta postale: il CEO di Cassa Depositi e Prestiti traccia il bilancio di una Cdp più vicina ai territori, più europea e sempre più centrale nello sviluppo del Paese

14 Novembre 2025

Scannapieco: “Cdp non è una cassaforte dello Stato” – 81 miliardi nel nuovo piano e 200 miliardi attivati in 10 anni per PA e imprese

Dario Scannapieco, Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, respinge con decisione l’idea che Cdp sia una semplice “cassaforte dello Stato”. A suo avviso, l’istituzione non rappresenta un centro di potere fermo e immobile, bensì un centro servizi proattivo, una vera e propria banca promozionale pubblica radicata nei territori.

Con un passato da civil servant al Tesoro, chiamato da Mario Draghi, e successivamente Vicepresidente della Bei dal 2007 al 2021, Scannapieco è approdato alla guida di Cdp nel 2021, anno in cui la Cassa celebra il suo 175° anniversario. Il primo piano strategico da lui firmato presentava un’immagine simbolica: un imbuto bucato che lasciava passare solo i progetti migliori, concetto poi tradotto in policy settoriali approvate dal Cda.

Cdp e Confindustria: un roadshow per avvicinare l’istituzione ai territori

"Spesso accusata di essere un ente statico, Cdp — spiega Scannapieco — sta lavorando per ribaltare questa percezione. Ne è prova il roadshow nazionale realizzato con Confindustria, già passato per Roma, Cagliari e Bologna, e destinato a completarsi nei prossimi due mesi. L’obiettivo è mostrare una Cassa presente e vicina al tessuto produttivo, superando l’immagine di un “palazzone lontano” nella capitale".

Accordo con Anci e sostegno ai Comuni

Il recente accordo con Anci conferma l'impegno di Cdp nel collaborare con gli enti locali. Molti Comuni dispongono di fondi, anche europei, ma non delle competenze necessarie per trasformarli in progetti concreti. Cdp interviene con attività di advisory e capacity building, aiutando a colmare tali gap e favorendo una programmazione efficace.

Il ruolo europeo di Cdp e l’impegno su InvestEU

Scannapieco sottolinea come la mancata “messa a terra” dei fondi europei sia una criticità storica del Paese. Cdp sta contribuendo a colmarla come implementing partner di InvestEU, con 1,3 miliardi di garanzie ottenuti. In qualità di Presidente di ELTI, la rete degli investitori di lungo periodo europei, lavora per rafforzare la cooperazione tra istituzioni come KfW e Cdc, promuovendo un’Europa costruita su realizzazioni concrete, nello spirito della dichiarazione Schuman.

Imprese e PA: 200 miliardi in 10 anni e un piano da 81 miliardi

Negli ultimi dieci anni, Cdp ha attivato oltre 200 miliardi di euro tra investimenti e garanzie a sostegno di imprese e Pubblica Amministrazione. Il nuovo piano strategico prevede 81 miliardi di risorse per attivare circa 170 miliardi di investimenti, includendo anche Simest per seguire l’intero ciclo di vita delle imprese: dall’incubazione alla crescita internazionale.

Interventi nelle partecipate e strategie per l’equity

Cdp ha affiancato partecipate strategiche come Saipem (con Subsea7) e Italgas (nell’acquisizione di 2i Rete Gas). Ogni operazione segue un modello di assessment di sviluppo sostenibile per valutare l’impatto economico e sociale. Nell’equity, l’obiettivo è arricchire il mercato italiano con nuove asset class, investendo in aziende tecnologiche e strategiche in una logica di investitore paziente.

I settori prioritari e la crescita dell’organizzazione

I settori con maggiore potenziale di aggregazione individuati da Cdp spaziano da agrifood, robotica ed energia fino a IT & Tech e costruzioni. La scelta si basa su innovatività tecnologica, potenziale economico e rilevanza sociale. In Cdp l’età media dei dipendenti è di 41 anni, con processi di selezione potenziati anche dall’uso dell'intelligenza artificiale. Il gruppo ha fatto progressi significativi su diversità e inclusione: le donne manager sono salite al 33%, rispetto al 21% al momento dell’arrivo di Scannapieco.

Ex Ilva, Open Fiber e la rete unica

Sull’ex Ilva, l’AD chiarisce che Cdp non può intervenire in aziende in perdita o prive di prospettive di redditività. Su Open Fiber rileva miglioramenti operativi e ribadisce il valore strategico di una rete unica, considerata essenziale per evitare duplicazioni infrastrutturali. La Cassa è pronta a sedersi al tavolo per favorire un dialogo tra le aziende coinvolte.

Energia: investimenti in resilienza, batterie e rinnovabili

Non c’è al momento alcun ruolo definito per Cdp nella possibile cartolarizzazione degli oneri di sistema. L’istituzione continua invece a investire in resilienza del sistema elettrico, batterie e reti, oltre a partecipare in Terna e Snam. Nel settore dell’efficienza energetica opera tramite Renovit, mentre nelle rinnovabili è attiva attraverso GreenIT.

Il dossier Nexi e le prospettive sulla cessione

Riguardo alla possibile cessione della divisione Digital Banking Solutions di Nexi, Scannapieco ricorda che ogni decisione deve essere presa dal CdA dell’azienda, di cui Cdp è azionista. Alcuni asset del gruppo sono considerati strategici, ma le valutazioni spettano al board.

Rapporti con Poste Italiane e il rinnovo della convenzione

In vista della scadenza nel 2026, Scannapieco ricorda che la raccolta postale vale circa 320 miliardi di euro e continua a mostrare grande interesse da parte dei risparmiatori. Il successo del primo yankee bond, con una domanda di 20 miliardi a fronte di un’emissione da 1,5 miliardi, testimonia la fiducia internazionale nel Paese. Cdp e Poste collaborano con efficacia nella modernizzazione dei prodotti, puntando sempre di più sul digitale per attirare anche i più giovani.

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