05 Ottobre 2021
“Alla quattordicesima edizione dell’EY Digital Summit ci sono tanti ospiti con cui parlare del futuro, del Paese e delle aziende e delle persone del futuro, temi essenziali per affrontare questa trasformazione che sta vivendo il nostro Paese". Queste le parole di Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia ai microfoni de Il Giornale d'Italia in occasione della quattordicesima edizione dell’EY Digital Summit “Racconti del futuro” svoltosi presso La Lanterna di Roma.
"Abbiamo articolato l’agenda in tre giornate" - continua il CEO - "Oggi è previsto un focus e una riflessione sul Mezzogiorno, perché non può esserci crescita strutturale e sostenibile in Italia senza di esso. Domani mattina invece parleremo del futuro del Paese, ci focalizzeremo su riforme, trasformazione della pubblica amministrazione per poi proseguire nel pomeriggio con una riflessione sul futuro delle persone dove c’è il grande tema della trasformazione delle competenze e quindi ovviamente dell’occupazione. Nell’ultima giornata di giovedì ci dedicheremo infine alle aziende, al loro futuro e a quelli che sono i requisiti fondamentali per affrontare questa trasformazione: managerialità, innovazione e dimensione. Questo è l’Agenda delle tre giornate che costituiscono il nostro EY Digital Summit volto al dibattito per trovare le migliori soluzioni per affrontare la trasformazione che il nostro Paese sta vivendo.
La pandemia ha sicuramente indebolito il nostro Paese ma sta dando, tramite il PNRR, una grande opportunità di trasformazione. Quello che sarà importante per affrontare non solo la trasformazione digitale ma la trasformazione digitale sarà soprattutto il tema dell’execution. Noi dovremo essere capaci di non disperdere il grande patrimonio che abbiamo conquistato negli ultimi mesi con una cattiva execution. Abbiamo un governo che ha una grande credibilità internazionale, c’è grande consenso sulla necessità di trasformare il Paese, abbiamo finalmente anche le risorse per farlo. Dobbiamo essere bravi a portare a termine questi progetti.
Parallelamente c’è l’innovazione, tema centrale che purtroppo in Italia è legato a fattori che ci vedono più indietro rispetto ad altri Paesi europei. Dovremmo investire il 40% in più in ricerca e sviluppo, circa dieci miliardi l’anno in più per arrivare al Benchmark europeo. C’è ancora molto da fare”.
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