12 Settembre 2025
Partiranno nella tarda mattinata di domani, 13 settembre, le 18 barche italiane della Global Sumud Flotilla dirette verso la Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese cercando di rompere la resistenza israeliana. La partenza, rimandata a causa di uno "stop tecnico" così come riportato da fonti della flotta, vedrà le imbarcazioni italiane mollare gli ormeggi per congiungersi alle navi già salpate da Barcellona.
Sono arrivate al porto di Siracusa, dopo uno scalo ad Augusta (Sicilia), le 17 imbarcazioni a vela della Flotilla che domattina torneranno sulla rada di Augusta prima di fare gruppo con quelle già partite dalla città spagnola dirigendosi in direzione Gaza "senza scali intermedi", come ha spiegato il senatore pentastellato Marco Croatti, tra i politici che hanno deciso di unirsi all'equipaggio ed imbarcarsi. A bordo delle navi: risorse di assistenza, medicinali e viveri. Incluse le 300 tonnellate di beni già raccolti a Genova lo scorso Agosto. In partenza c'è anche la Life Support di Emergency. La nave di ricerca e soccorso dell’Ong fondata da Gino Strada sarà l’ultima a partire delle barche italiane dirette a Gaza, avrà il ruolo di nave osservatrice e offrirà supporto medico e logistico alle navi che dovessero averne necessità. Gli equipaggi sono stati accolti dagli applausi dei manifestanti e dei cittadini, muniti di bandiere palestinesi per sostenere la causa.
Nulla sono valsi gli episodi intimidatori coi quali, nei giorni scorsi, due navi della Flotilla già arrivate in Tunisia sono state bersagliate e colpite da droni. Né sono valse le minacce del Ministro degli Esteri israeliano Ben-Gvir che aveva affermato di trattare gli attivisti della più grande iniziativa indipendente alla stregua di "terroristi", riservando loro una detenzione nelle prigioni israeliane di Ketziot e Damon, prigioni note per la detenzione di prigionieri di sicurezza. In totale da Augusta partiranno 150 persone e tra loro, due parlamentari e tre europarlamentari italiani. Altre sei le imbarcazioni provenienti dalla Grecia, con altre 60 persone a bordo, senza contare le dieci barche provenienti dalla Tunisia. Un totale di circa 600 persone. Ancora nulla si sa del punto d'incontro delle imbarcazioni. Intanto la portavoce Delia è tornata a chiedere supporto al governo affinché tuteli i cittadini che si imbarcheranno, "qualora dovessero essere prelevati, sequestrati o incarcerati dagli israeliani".
Il Ministro degli Esteri Tajani, nel corso di un'informativa al Senato, ha intanto assunto la stessa linea ondivaga della Premier Meloni suggerendo comunque di "avvalersi di canali umanitari già attivi ed efficaci". Tajani continua con la strategia della rassicurazione: "A differenza di tanti che parlano e basta, il governo italiano sta aiutando il popolo palestinese con i fatti e con le azioni concrete". Comunque ha aggiunto che "assistenza diplomatica e consolare" saranno garantite ai connazionali.
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