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Arte e collezionismo, "Un'occasione per esporre opere museali"

Incontri con altri galleristi che saranno a Palazzo Barberini

12 Settembre 2025

Roma, 12 set. (askanews) - La seconda edizione di Arte e collezionismo, che si tiene a Palazzo Barberini a Roma dal 18 al 23 settembre è anche un'occasione per mettere a disposizione del pubblico opere ritrovate o di valore museale. Ne abbiamo parlato con alcuni dei galleristi presenti.

"Noi portiamo sette opere - ha detto ad askanews Maurizio Nobile della Maurizio Nobile Fine Art di Bologna - di cui sei dipinti e una scultura. Ho tre opere inedite che non sono mai state mostrate al pubblico, un bellissimo ritratto di Nicolas Renier, un bellissimo dipinto di Felice Giani e un capolavoro assoluto di questo artista che si chiama il Maestro di Resina che è un pittore caravaggesco che opera nei primi anni del Seicento quindi proprio un primo caravaggesco".

Organizzata dall'Associazione Antiquari d'Italia, la mostra a Roma vuole essere anche una vetrina internazionale per l'arte, ma pure per le gallerie, del nostro Paese, con attenzione anche a movimenti e artisti da riscoprire. "La mia galleria - ha aggiunto Tiziana Sassoli, di Fondantico di Bologna - è specializzata in pittura emiliana, a cui tengo molto. Quest'anno portiamo un dipinto veramente internazionale, è un Sisto Badalocchi, raffigurante Alessandro e Taxiles del periodo 1614-1616. Importante perché è stato eseguito per una serie di undici ovali molto grandi, un dipinto di 137 per 180 cm per il cardinale Alessandro Peretti Montalto a Roma e per il Palazzo dell'Esquilino".

Tra gli stand anche l'occasione di imbattersi in opere di cui si erano perse le tracce, che ora tornano a mostrarsi al pubblico italiano. "Esporremo - ha concluso Marco Brun, della galleria Brun Fine Art di Milano - quest'opera di un monumento ritrovato di Giuseppe Mazzuoli ed è proprio questa la comunicazione che vogliamo dare, cioè presentare una scultura che per tanti anni non si sapeva dove era finita e ricostruiremo questo monumento su una parete. Su tratta di un'opera che è documentata dal settecento e la riproporremo al pubblico per dare un messaggio che anche nelle mostre d'arte si trovano delle cose museali".

E farlo in una sede storica e prestigiosa come Palazzo Barberini rappresenta un messaggio forte, anche del dialogo tra le gallerie e le istituzioni.

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