12 Dicembre 2024
Quest'oggi è il 55esimo anniversario della strage di piazza Fontana. Un attentato di matrice terroristica andato in scena il 12 dicembre 1969 a Milano, dove dei gruppi neofascisti piazzarono una bomba all'interno della sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura. L'attentato causò 17 morti e 88 feriti ed è ancora oggi considerato come la "madre di tutte le stragi", nonché il "primo e più dirompente atto terroristico dal dopoguerra" e "il momento più incandescente della strategia della tensione". Fu la strage che più di tutte diede inizio agli anni di piombo, un'era nella quale si verificò una estremizzazione della dialettica politica che produsse violenze di piazza, lotta armata e terrorismo.
La strage di piazza Fontana ebbe luogo nel centro di Milano, nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Quel 12 dicembre 1969 era piena di clienti venuti soprattutto dalla provincia. L'esplosione avvenne alle 16:37, quando nel grande salone dal tetto a cupola scoppiò un ordigno contenente 7 chili di tritolo, uccidendo 17 persone, delle quali 13 sul colpo, e ferendone altre 87. Il responsabile dell'attentato terroristico è stato identificato nel movimento politico Ordine Nuovo.
A Milano, una seconda bomba venne ritrovata inesplosa in piazza della Scala, mentre a Roma i gruppi neofascisti colpirono a Roma la Banca Nazionale del Lavoro in via San Basilio (16 feriti), piazza Venezia e l'Altare della Patria. Il tutto nel giro di 53 minuti.
La strage di piazza Fontana è considerata come l'apice di azioni precedenti, come gli attentati alla Fiera Campionaria di Milano nell'aprile 1969 e i falliti attentati coevi in piazza Scala e a Roma. L'evento fu talmente dirompente che lo resero uno spartiacque nella storia della Repubblica. C'è chi parla di un prima e un dopo piazza Fontana.
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