11 Luglio 2024
La ballerina, cantante e conduttrice televisiva Heather Parisi ha disffuso sui social un video in cui sprona al pensiero critico, di fronte alle manipolazioni attuate nella società da parte di un èlite e di fronte a una politica che non è in grado di dare soluzioni concrete. Qui il discorso integrale.
"Oggi dire che la nostra società è governata e si regge sulla menzogna è a tal punto banale e scontato che nessuno ci fa ormai più caso. Mai nella storia la diffusione dell'inganno è stata così capillare e penetrante come ai giorni nostri. Ciarlatani e millantatori sono presenti trasversalmente in ogni campo, non solo nei mezzi di informazione mainstream, ma anche nella informazione cosiddetta alternativa, dove esistono i disinformatori di professione comprati, pagati per fare opposizione controllata. E poi ci sono ovviamente nella politica, nella medicina, tra gli uomini di scienza, tra gli uomini cosiddetti di cultura. Sono imbroglioni al servizio permanente ed effettivo di pochissimi detentori di ricchezze folli. E nonostante l'inganno rappresenti un pericolo tragico e pericolosissimo per le nostre più elementari libertà, è accettato dalla maggioranza delle persone come un fatto ineludibile. Come è potuto accadere tutto questo? Da dove viene l'apatia di una società che ha rinunciato a pensare?
John Lennon diceva “Nothing is real”, niente è reale. Oggi vale per quasi tutto quello che viviamo nella nostra quotidianità. Non è reale la politica di chi ci governa. Quale verità possono avere promesse e slogan elettorali che non verranno mai mantenuti? Perché le decisioni vengono prese a livello sovranazionale da un'élite di persone che se ne infischia delle promesse fatte da altri. E provate a pensarci, non sono reali nemmeno i nostri gusti, le nostre idee. Siamo giorno per giorno formati, le nostre menti plasmate, le nostre idee suggerite. Accade fin dalla scuola che svolge un ruolo fondamentale nel modellare le menti. E il bello è che i suggeritori nemmeno sappiamo chi siano. Sono persone delle quali non abbiamo mai sentito parlare, persone che lasciano ad altri la ribalta del palcoscenico. A tutti quei puppets che in cambio di un potere, ricchezze momentanee, si fanno servi spendibili e sacrificabili. In ogni gesto della nostra quotidianità, al lavoro, nella vita privata, nel nostro condotto sociale, nel nostro pensiero etico siamo dominati da un numero estremamente piccolo di persone che tirano i fili dei meccanismi che controllano la mente pubblica. Viviamo in un Truman show globale che va in onda in contemporanea in ogni parte del mondo, con qualche piccolo aggiustamento della sceneggiatura tra Stato e Stato, ma con la medesima finalità attentamente calibrata di manipolare, polarizzare, propagandare e controllare la popolazione. E così come lo spettatore del suo show, al semplice schioccare delle dita del regista, veniamo di volta in volta intrattenuti, distratti, indignati e soprattutto polarizzati. Spettatori passivi che non possono mai cambiare copione scritto da altri. Spettatori divisi in poli contrapposti per evitare che si possano mettere assieme. Quando alcuni analfabeti funzionali cercano di zittirmi ricordando che sono una ballerina e tale devo rimanere, mi fa sorridere. Io ho fatto la televisione quando la televisione era esercizio del pensiero e per il pensiero. Fateci caso oggi cosa è la tv se non un gigantesco insieme di reality? Oggi anche i notiziari sono reality e diventa difficile distinguere tra ciò che è reale e ciò che è una farsa accuratamente costruita. Siamo diventati le cavie di un esperimento su come controllare una popolazione e portare avanti un'agenda politica senza troppa opposizione da parte dei cittadini.
"E come si convince un'intera popolazione a marciare volontariamente e velocemente verso l'abisso della schiavitù se non con la paura? La paura è destinata ad accompagnarci sempre. La paura per la nostra salute. La paura per la nostra sicurezza. La paura per i nostri risparmi. La paura per la nostra sopravvivenza. Ed ecco sfornate con immancabile puntualità le crisi nazionali, le pandemie globali, gli attacchi terroristici, i disastri naturali, ma anche le sparatorie nei campus e le miserie umane degli omicidi di genere, innalzati a simbolo di una società che deve cambiare. Perché quando siamo consumati dalla paura smettiamo di pensare. E una popolazione che smette di pensare con la propria testa è una popolazione facilmente manipolabile e facilmente controllabile. L’incitamento alla paura da parte dei governi è un elemento chiave nella programmazione di controllo mentale. E mentre i media mainstream sono i sicari a cui è affidato il compito di premere il grilletto per uccidere la vostra voglia di pensare, i giganti dei social media sono i delatori di professione che spengono sul nascere con la censura qualsiasi rigurgito di quella voglia di pensare che qualcuno potrebbe avere, bollandolo come pericolosa disinformazione. È arrivato il momento di cambiare canale prima che sia troppo tardi. Schifare i reality show nella vita reale così come nella tv, di smettere di lasciare che altri pensino per noi e uccidano i nostri pensieri, di mettere da parte la pigrizia, la comodità e di tornare a difendere l'umano, di reagire alla minaccia reale dello stato di polizia che ovunque sta prendendo il sopravvento".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia