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Milano, lo scempio al Giardino di via Scaldasole, abbattuti oltre 20 alberi sani e di qualità, ma l'assessore all'Ambiente Elena Grandi nega la barbarie: "Buttate giù solo 3 piante malate" - VIDEO

Sul piccolo "polmoncino verde" di via Scaldasole, nella parte in cui si è abbattuta la "calata dei barbari" del Comune di Milano mercoledì 3 luglio 2024, c'erano aceri, castagni, melograni, querce, nocciolo, bambù e molto altro; l'assessore all'Ambiente Elena Grandi nega lo scempio affermando il falso, ovvero che "sono stati tagliati solo 3 alberi malati e vicini alle case", ma le immagini sono più eloquenti di qualsiasi parola

04 Luglio 2024

Mercoledì 3 luglio 2024, il Comune di Milano ha abbattuto oltre 20 alberi presenti nel Giardino Scaldasole, la piccola oasi verde che sorge nell'omonima via e che sbocca su Corso di Porta Ticinese. Si tratta di un ex fazzoletto di terra incolta e abbandonata, occupata solo da malavita e drogati, che, negli anni, si è trasformato in un piccolo paradiso verde di quartiere anche grazie agli sforzi degli abitanti. Dopo il precedente del bosco di via Falck-Casa del giovane, è stato l'ennesimo abbattimento di alberi nell'area comunale di Milano ad aver suscitato l'indignazione dei residenti.

Il Comune di Milano, nelle persone del Vice Sindaco e Assessore all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris della precedente giunta di Beppe Sala aveva previsto di far edificare un immobile sull'area, eliminando il verde. L'iniziativa fu stoppata da un residente che raccolse oltre 2.000 firme anche con il supporto di Legambiente (i "Civici" non fornirono alcun supporto), investendo in proprio sia per l'iniziativa che per l'acquisto e piantumazione degli alberi.

I diritti di edificazione vennero quindi spostati nell'area di "Zecca Vecchia", dove insisteva l'ex Garage Sanremo, e l'area rimase a Verde, abbellita da tutti gli alberi piantati autonomamente dal residente che aveva portato avanti il salvataggio.

Il Giardino poi è stato preso in carico dai "Civici" ed è diventato anche un luogo dove organizzare piccoli concerti all'aperto, feste di bambini / scolastiche o altre iniziative ricreative e culturali, all'ombra di tantissimi alberi piantati in circa 15 anni e cresciuti nel tempo, rinfrescando tutta l'area. Alberi sani e di qualità che in gran parte sono stati inopinatamente segati.

Proprio questi sono stati abbattuti improvvisamente e senza preavviso nella mattina del 3 luglio, come lamentano gli abitanti della zona. Il Comune di Milano ha affidato i lavori alla GIVO Company di Melegnano, i cui addetti si sono presentati con motoseghe e altri attrezzi, tagliando oltre 20 piante.

Alberi abbattuti nel Giardino di via Scaldasole a Milano, l'assessore all'Ambiente Elena Grandi nega lo scempio: "Buttate giù solo 3 piante malate e vicine all'abitato", ma le immagini dimostrano tutt'altro

Dopo la devastazione della piccola oasi verde di via Scaldasole, Il Giornale d'Italia ha contattato l'assessore all'Ambiente, Elena Grandi, la quale ha negato lo scempio sostenendo che "sono stati tagliati solo 3 alberi, dei quali 2 vecchi ailanti pericolanti e malati". Tuttavia i video e le foto sono più eloquenti di qualsiasi parola.

Nell'area della calata dei barbari nel Giardino di Scaldasole erano infatti presenti tre castagni, due melograni, tre aceri di cui due bordeaux e uno verde, un nocciolo, piante di bambù, mandorli, querce, lecci, nespoli e lecci. Tutti sani, rigogliosi, ma abbattuti. E la famiglia di scoiattoli che si era appena insediata lì è stata sfrattata.

Secondo quanto riferito dalla Grandi, l'abbattimento sarebbe stato disposto per bonificare e riqualificare il prato, a causa di presunti residui di piombo rilasciati nel sottosuolo da un edificio bombardato durante la Seconda guerra mondiale e per permettere poi il passaggio del terreno al Comune: "Possiamo riprendere possesso del terreno solo se riconsegnato del tutto a norma". Ma il terreno era già del Comune, ceduto a privati e poi ripreso in carico.

E si farebbe riferimento ad un misterioso rapporto dell'Arpa Lombardia, che avrebbe valutato il livello di inquinamento nel sottosuolo. Rapporto misterioso che abbiamo richiesto alla Presidente dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'AmbienteLucia Lo Palo., per verificare effettivamente la situazione, nonché lo stesso rapporto per gli altri parchi e giardini di Milano. Occasione magari per deforestare a questo punto l'intera città!

L'autore del salvataggio del piccolo parco, i residenti e i passanti della zona , non accettano l'abbattimento e soprattutto non ne capiscono le ragioni. Si chiedono infatti perché distruggere volontariamente degli alberi sani in un una piccola oasi della città, quando ancora non sono stati reimpiantati gli oltre 4mila alberi caduti a Milano a causa dei violenti temporali dell'anno scorso e delle ultime settimane. Inoltre questo è un periodo di nidificazione, gli alberi infatti non dovrebbero mai essere tagliati in questi mesi, fino alla fine di agosto.

Poi la Seconda guerra mondiale non ha colpito solo il piccolissimo prato del Giardino Scaldasole. Il piombo è presente in numerosi altri parchi e zone verdi della città, molto più ampi e frequentati, che tuttavia non vengono toccati. Inoltre in molti ritengono che il Giardino non fosse così tanto inquinato anche perché è già stato di proprietà del Comune da sempre, prima di passare ad un privato. Visto che ora ci dovrà essere un altro passaggio al Comune, è emersa questa bonifica così urgente.

Tuttavia quando un prato è inquinato, la procedura solitamente è diversa: si scava e si allarga il terreno arrivando vicino alle radici e cercando di tutelare gli alberi, in particolare quelli sani e di qualità come tutti gli alberi piantati 15 anni fa nel piccolo paradiso di via Scaldasole.

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