Commento di Filippo Casagrande, chief of investments, Generali Investments:
Guardando a questa fase finale dell’anno, entriamo in un periodo solitamente favorevole per i mercati azionari: in media il 35-40% dei guadagni annui avviene nelle ultime 50 sedute di borsa dell’anno.
Ci sono elementi che supportano uno scenario simile.
 In primo luogo, le condizioni finanziarie rimangono favorevoli: i tassi di interesse sono ai minimi o vicini ai minimi dell’anno, anche grazie ad una Fed più accomodante, e il prezzo del petrolio è a livelli molto bassi, elemento solitamente favorevole per i redditi reali e i consumi.
 In secondo luogo, i fondamentali aziendali rimangono buoni: gli spread del credito, nonostante qualche temporaneo rialzo nelle ultime settimane, rimangono vicini ai minimi storici e i profitti delle imprese sono in crescita.
 In terzo luogo, le incertezze sulla guerra commerciale appaiono gestibili: il Presidente Trump è pronto a minacciare dazi ma, in caso di turbolenze di mercato, è molto rapido a aprire il dialogo e cercare una de-escalation.
 Infine, rimaniamo in un mondo tendenzialmente inflattivo, dove gli asset reali (come azioni o materie prime come l’oro) offrono rifugio contro una sorpresa sull’inflazione.
 Allocazione portafoglio
- Sul lato governativo, manteniamo un atteggiamento neutrale su Bund tedeschi e Treasury USA ai livelli attuali (attorno al 2,6 per i primi, 4-4,1% per i secondi). Eventuali rialzi dei tassi in Germania verso area 2,8%-2,9% rappresenterebbero occasioni di acquisto, mentre saremmo più cauti nell’incrementare l’esposizione ai Treasury USA in caso di rialzo in seguito a dati su inflazione sopra le attese. In termini relativi, confermiamo la nostra preferenza per i BTP italiani rispetto agli OAT francesi, sebbene la soglia degli 80 punti base per i BTP sia difficile da rompere in maniera più convincente.
- Confermiamo l’interesse per i bond in valuta locale dei paesi emergenti. Il punto di ingresso non è così favorevole come i mesi scorsi, ma rimangono opportunità di investimento in quei paesi che presentano tassi reali elevati, come Brasile, Messico o Ungheria.
- Nel comparto del credito, confermiamo la preferenza per la ricerca di spread usando le leve di rating e seniority, mentre siamo più cauti nel cercare rendimento allungando la duration. Un allungamento di duration appare più interessante nel comparto governativo, dati gli spread credito generalmente bassi anche a scadenze più lunghe. A fianco all’Investment Grade, continuiamo a vedere con interesse il comparto High Yield europeo, seppur con una selezione mirata dei singoli titoli.
- Concludendo con la parte azionaria, per ora vediamo una continuazione del trend positivo, pur con alti livelli di volatilità, in considerazione della stagionalità e degli elementi discussi finora. In termini di aree, preferiamo concentrarci su Stati Uniti, Eurozona e paesi emergenti, mentre siamo neutrali su Giappone e Regno Unito. Continuiamo, inoltre, a lavorare e sovrappesare temi strutturali, come i titoli auriferi, il settore della difesa europea, nonché il settore finanziario in Europa e quello Tech negli Stati Uniti, nonostante possibili prese di profitto come è avvenuto sulle banche europee nell’ultimo mese.