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Pirelli, Urso su dossier Sinochem: "Siamo su strada giusta, il governo farà la sua parte. Dobbiamo trovare la migliore soluzione per la Cyber Tyre"

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha visitato l'area R&D dell'headquarter di Pirelli; Urso non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla questione governance

31 Ottobre 2025

Pirelli, Urso su dossier Sinochem: "Siamo su strada giusta, il governo farà la sua parte. Dobbiamo trovare la migliore soluzione per la Cyber Tyre"

Marco Tronchetti Provera e Adolfo Russo

"Credo che siamo sulla strada giusta e penso che questo possa servire a questa azienda importante e strategica dell'Italia per competere al meglio nei mercati più avanzati a cominciare ovviamente da quello degli Stati Uniti." Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine della visita dell'area R&D dell'headquarter di Pirelli, in merito ai dialoghi in corso tra i soci di Pirelli, tra cui i cinesi di Sinochem, e il governo. A chi gli chiedeva se ci fosse una ipotesi di soluzione, il ministro ha risposto: "Non dico nulla in proposito. Sappiamo che siamo sulla strada giusta e c'è la consapevolezza da parte di tutti che occorra trovare la migliore soluzione per garantire lo sviluppo della tecnologia Pirelli Cyber Tyre, un'avanguardia nel mondo, e quindi di questa impresa che è un orgoglio del Made in Italy nei mercati internazionali e penso che saremo e saranno in condizioni di raggiungere l'obiettivo perché il governo ovviamente svolgerà fino in fondo la sua parte"

A chi gli chiedeva se fosse ragionevole pensare a una soluzione della governance su Pirelli per la primavera-estate, quando ci sarà il rinnovo del consiglio d'amministrazione, Urso ha spiegato: "Queste sono scelte di competenza degli azionisti. Io credo che una soluzione sia auspicabile e giungerà in tempo utile perché l'azienda possa finalmente agire pienamente nei mercati più significativi e promettenti, a cominciare da quello americano. Quindi stiamo lavorando per quando ci compete perché poi in realtà sono gli azionisti che troveranno la soluzione giusta. Noi abbiamo creato le condizioni perché ciò accadesse."

Il riassunto dei fatti
Dieci anni dopo l’ingresso dei capitali cinesi in Pirelli, salutato all’epoca come un’opportunità di crescita internazionale, la situazione si è radicalmente complicata a causa delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. Le nuove restrizioni imposte da Washington sulle tecnologie considerate sensibili — introdotte durante la presidenza Trump — mettono infatti a rischio il mercato americano, che vale circa 1,7 miliardi di euro per il gruppo milanese. Al centro del caso c’è il Cyber Tyre, il pneumatico “intelligente” dotato di software e sensori sviluppato da Pirelli, che potrebbe essere bandito negli USA in quanto legato a un azionista cinese. La crisi ha generato frizioni interne, con Sinochem che ha votato contro il bilancio 2024, pur non riuscendo a bloccarne l’approvazione. Sullo sfondo, cresce il timore che l’atteggiamento protezionista americano scoraggi futuri investimenti stranieri in Italia ed Europa, spingendo il Paese a scegliere tra allineamento politico con Washington o autonomia economica verso nuovi mercati. Intanto, da Pechino arrivano segnali di irritazione: secondo l’ex sottosegretario Michele Geraci, la Cina potrebbe reagire penalizzando le imprese italiane attive nel Paese, dove Pirelli è presente dal 2005 con tre stabilimenti e un centro di ricerca nella provincia di Shandong.

La tecnologia Cyber Tyre

Il Pirelli Cyber Tyre è uno pneumatico “intelligente” che contiene un piccolo sensore elettronico capace di raccogliere informazioni mentre l’auto è in movimento. Questo sensore misura dati come pressione, temperatura, livello di usura e condizioni della strada.

Le informazioni vengono poi inviate in tempo reale al computer di bordo dell’auto, che può così regolare automaticamente sistemi come frenata, trazione e stabilità, migliorando sicurezza e prestazioni.

Il sistema, sviluppato insieme a Bosch Engineering, permette anche la comunicazione tra veicoli (V2V) e tra veicoli e infrastrutture stradali (V2I), contribuendo allo sviluppo delle smart road e della mobilità connessa del futuro. In pratica, il Cyber Tyre trasforma lo pneumatico in un vero e proprio “sensore” digitale che aiuta l’auto a reagire meglio alle condizioni di guida.

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