29 Ottobre 2025
Unicredit e Amundi
Unicredit e Amundi verso separazione, in Borsa (-6,14%) per il gruppo francese,si apre lo scenario di un possibile accordo con Bpm.
Unicredit si avvia alla separazione da Amundi, considerando nuove partnership, tra cui un possibile accordo con Banco Bpm, mentre le azioni del gruppo francese registrano un netto calo. L’istituto milanese punta ad azzerare entro meno di due anni la quota di fondi Amundi distribuiti alla clientela, una decisione che potrebbe comportare penali ma che risulta comunque più conveniente rispetto alle commissioni dell’attuale accordo in scadenza nel 2027.
Nella giornata di ieri, in scia ai rumor sul divorzio, il titolo Amundi ha perso il 6,14% chiudendo a 62,7 euro sulla Borsa di Parigi; Credit Agricole, la società capogruppo, ha perso invece l’1% attestandosi a 16,16 euro. Diversamente, il titolo Unicredit è rimasto stabile (+0,04% a 62,77 euro). Dal 2021, anno dell’arrivo di Andrea Orcel come CEO, la percentuale di asset gestiti da Amundi per conto di Unicredit è scesa dall’80% a circa il 60%, e secondo le previsioni proseguirà la diminuzione fino quasi ad azzerarsi entro metà 2027.
La collaborazione tra Unicredit e Amundi risale a circa dieci anni fa quando la banca italiana cedette la divisione Pioneer all’asset manager francese. L’accordo è stato centrale per la gestione patrimoniale in Italia, ma le recenti evoluzioni di mercato, inclusa la mancata acquisizione di Banco Bpm, hanno reso complicato il quadro. Attualmente Unicredit valuta se gestire autonomamente i fondi ritirati o affidarsi a un nuovo partner, mentre dall’incertezza è già derivato il trasferimento di alcuni dipendenti da Amundi a Unicredit, con altri passaggi attesi entro l’anno.
Tra le opzioni praticabili c’è la ricerca di un partner alternativo, anche estero: il CEO di Bnp Paribas Jean-Laurent Bonnafé ha sostenuto la disponibilità alla partnership con banche che necessitino di asset e gestione patrimoniale di qualità. Gli operatori di mercato guardano anche ad Azimut, che ha già una partnership distributiva con Unicredit e il cui titolo è salito del 3,78% sull’onda dei rumors. Il definitivo divorzio da Amundi potrebbe perciò ampliarne la collaborazione.
Sul fronte dei risultati, Amundi ha chiuso i primi nove mesi con un utile ante imposte rettificato in crescita del 4% a 1,34 miliardi e un utile netto di 978 milioni, mentre le masse gestite hanno raggiunto il record storico di 2.317 miliardi, sostenute da flussi netti di 67 miliardi.
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