17 Dicembre 2025
Cem Ciritçi, sx, AD di Rams Türkiye; Fabrizio Cardinali, centro, AD di Etro e Mathias Facchini, dx, AD di Swinger International
Giovedì 18 dicembre sarà approvato il nuovo assetto azionario della maison del Paisley su cui da mesi circolano diversi rumors. E, secondo MFF, è in arrivo un nuovo partner da Istanbul, il developer Rams Türkiye. Stando a quanto riferito da fonti bancarie, il closing è imminente ed è previsto per il 18 dicembre, con la famiglia Etro in procinto di uscire dall’azienda, il fondo L Catterton che diluirà la sua quota e nuovi soci pronti a fare il loro ingresso. Gefin, la finanziaria della famiglia fondatrice, attualmente detiene il 32,8%, tale quota è stata valutata circa 40 milioni di euro da Rams Türkiye, gruppo attivo nel settore delle residenze, dell’hôtellerie, dell’hospitality e della gastronomia di lusso.
Intesa Sanpaolo, UniCredit, Bpm, Illimity, Bnl, Banca del Fucino e Solutions bank, partecipanti a due prestiti in pool da €70,3 milioni, garantiti da Sace all’80%, stanno per approvare il parziale riassetto. SL 11 sarl, il veicolo che fa capo a L Catterton e che dal 2021 detiene il 63,71% del capitale di Etro, in base ai nuovi accordi diminuirà la sua quota al 51%. In SL 11 sono presenti anche la società di investimento emiliana Sri group e Toni Belloni, attuale presidente di Lvmh Italia e veterano del colosso francese del lusso accanto a Bernard Arnault. Entrambi gli attuali azionisti e la società sono assistiti in questa operazione da Rothschild.
A completare il nuovo assetto, sarà poi una cordata guidata da Mathias Facchini, numero uno della griffe Genny. Una società che fa capo alla controllante Swinger international rileverà infatti una quota pari a circa il 15% attraverso un aumento di capitale di circa 30 milioni di euro. Stando a questi dati, potranno essere avviate delle sinergie tra Etro e Genny, consolidando il rapporto privilegiato sul Made in Italy. La maggioranza andrà a Swinger, ma dentro il veicolo sarebbe coinvolta anche la già citata Sri group guidata da Giulio Gallazzi, finanziere e socio di riferimento di Banca del Fucino.
L’operazione è valutata a circa 70 milioni di euro. Previsti cambiamenti anche dal punto di vista dirigenziale. Ci si aspetta ricambio che interesserà quasi l’intero consiglio di amministrazione, composto da sette membri. Al momento sembra confermato il manager Fabrizio Cardinali nel ruolo di amministratore delegato, indicato dal fondo L Catterton, mentre a seguito dell’uscita di Gefin saranno di conseguenza esclusi dal cda i consiglieri appartenenti alla famiglia Etro.
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