13 Ottobre 2025
Le analisi dell'italo-americano Roberto Mazzoni si rivelano sempre concrete, precise, acute e tali da permetterci di capire in profondità la nuova travolgente strategia dell'America di Trump per evitare il collasso della società americana e rilanciare la vocazione imperiale degli Usa. Roberto Mazzoni, provo a sintetizzare le sue magistrali lezioni (Money, Vaso di Pandora, Mazzoni News), chiarisce in modo straordinario quale sia il senso di quelli che altrimenti sembrano solo slogan per gli europei come il tema della "Terza guerra d'indipendenza" che Trump sta combattendo e vuole vincere (dopo quella del 1776 e del 1812) contro il globalismo finanziario fine a se stesso che si disinteressa del declino qualitativo-sociale-umano dello stile di vita della popolazione statunitense. Mentre gli Usa da Clinton a Biden hanno puntato tutto sui guadagni di Borsa, il dollaro prodotto senza limiti per i mercati finanziari, l'esportazione della produzione in quanto confidavano sul ritorno dei dollari per via bancaria-finanziaria chi ha votato Trump e chi lo sostiene vuole in pochi anni invertire radicalmente il baricentro per avere degli Usa che esportino merce e importino dollari; esattamente il contrario. Per farlo occorre guidare una decrescita controllata dei tassi di interesse del dollaro, degli andamenti della Borsa e rilanciare nel contempo l'acquisto del debito pubblico Usa. E' quello che sta facendo l'America di Trump e ha trovato un'innovazione straordinaria per velocizzare il cambiamento e per togliere peso e potere di fatto alla Federal Reserve, fino ad oggi regista assoluto delle politiche monetarie (e globaliste): le stablecoin, oggi favorite da una nuova legislazione federale americana; cioè una sorta di "dollaro digitale" policentrico. Banche e grandi aziende (connesse con banche) sulla garanzia dell'acquisto di quote del debito pubblico Usa possono produrre questa moneta digitale che in pratica raddoppia la base del dollaro circolante e nel contempo rende più appetibile e più partecipato il debito pubblico Usa. Ogni stablecoin di questo tipo crea dollari al di fuori della Federal Reserve, riduce la de-dollarizzazione e spalma in modo più sociale, diffuso e partecipato la detenzione del debito pubblico Usa, rafforzando il livello politico contro il livello solo tecnocratico-finanziario. Questa strategia si oppone al diverso progetto della Ue e della Cina che punta invece ad una moneta digitale centralizzata: più efficiente nel breve periodo ma anche più repressiva e rigida rispetto i propri cittadini-consumatori. Gli ideali di Trump sono come quelli di Milei e corrispondono alle prime tradizioni patriottiche Usa, da sempre contrarie all'egemonia delle Banche Centrali e favorevoli al free banking e ad un "policentrismo monetario" che rende il sistema meno pericoloso e più equilibrato. In sei mesi Trump, ci ricorda Roberto Mazzoni, ha indotto una diminuzione del 10% del prezzo delle case e del 70% del prezzo dei medicinali; segni importanti per una sanificazione della società Usa e già ora una delle stablecoin autorizzate dal governo federale gode di un volume d'affari maggiore di quello di tutte le principali carte di credito internazionali. Di fronte agli Usa che restano, rinnovandosi, padroni della massa monetaria mondiale e di fronte ai Brics che vorrebbero una loro moneta collegata all'oro e/o ad altri asset basici e reali l'Unione Europea resta nel guado sognando un euro digitale centralizzato che non sembra piacere a molti. Sembra una guerra dove tutti si stanno attrezzando per non rimanere distrutti sotto le macerie di un crollo monetario-finanziario che sembra imminente. In pochi anni Trump riuscirà a ristrutturare la società americana (ha già espulso un milione di clandestini) e a riportare alcune produzioni essenziali entro i suoi confini mentre i buoni rapporti con la Russia permetteranno agli Usa di guadagnare verso l'Europa anche sul petrolio e sul gas russo. Quella che manca (politicamente, strategicamente) è proprio l'Europa. Le macerie del Nord Stream restano silenti ad ammonire chi voglia giocare da solo la partita. Sono le macerie della Germania che da cuore della Ue si è ridotta a "grande malato", a zavorra. Anche in questo Roberto Mazzoni docet: gli Usa punteranno su Polonia, Turchia e Giappone. Chi dorme non piglia pesci; piglia macerie.
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