24 Aprile 2025
Eni e il Governo del Regno Unito hanno ufficialmente siglato la chiusura finanziaria del progetto Liverpool Bay CCS (Carbon Capture and Storage), una delle iniziative strategiche per lo sviluppo della decarbonizzazione industriale nell’ambito del consorzio HyNet. L’annuncio è stato accompagnato da un incontro tra l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, e il Primo Ministro britannico Keir Starmer, svoltosi a margine del “Summit on the Future of Energy Security”, organizzato congiuntamente dal Governo UK e dalla International Energy Agency (IEA) a Londra.
Il Liverpool Bay CCS è un progetto pilastro del cluster HyNet, e prevede la cattura della CO₂ emessa da impianti industriali localizzati nel nord-ovest dell’Inghilterra e nel Galles del Nord. Il carbonio verrà trasportato attraverso una rete composta da 35 km di nuove condotte, oltre a infrastrutture esistenti riqualificate, e infine stoccato in giacimenti esausti di gas nel Liverpool Bay.
Eni è operatore del sistema di trasporto e stoccaggio della CO₂ (T&S), con un ruolo centrale nello sviluppo tecnico e nella gestione del progetto.
La chiusura finanziaria segna un passaggio decisivo per l’avvio dei lavori su scala industriale. Il Governo britannico ha destinato fino a 21,7 miliardi di sterline in 25 anni per sostenere progetti di cattura e stoccaggio del carbonio, con l’obiettivo di abbattere le emissioni difficili da eliminare e creare nuova occupazione nel settore dell’energia pulita.
Nel corso dell’incontro con il Primo Ministro Starmer, Descalzi ha sottolineato “l’importanza del ruolo del Regno Unito come paese pioniere nello sviluppo della CCS” e ha ringraziato il Governo per “aver creato un contesto normativo che rende competitivo l’investimento industriale in tecnologie per la decarbonizzazione”.
Il progetto Liverpool Bay CCS, tra i primi nel suo genere in Europa, rappresenta un modello replicabile per la transizione energetica su larga scala, basata su innovazione, partenariati pubblico-privato e cooperazione internazionale.
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