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Tim, Barclays alza il target price a €0.40 (+ 8,1%), potenziale di crescita +36%, previsto rendimento dividendo superiore all’8% al 2027

Tim ha registrato un rialzo del 6,19% chiudendo a €0,297, la banca di investimento ottimista sulle opportunità di crescita di Tim e consiglia l’acquisto dei titoli

19 Marzo 2025

Tim, Barclays alza il target price a €0.40 (+ 8,1%), potenziale di crescita +36%, previsto rendimento dividendo superiore all’8% al 2027

Su Tim Barclays alza il target price da €0.37 a €0.40 (+ 8,1%) con un potenziale di crescita del +36% rispetto al prezzo attuale e prevede un rendimento del dividendo superiore all’8% entro il 2027.

Barclays continua a consigliare l'acquisto del titolo dell'azienda di telecomunicazione, che ha registrato un rialzo del 6,19%, chiudendo a €0,297 (con un picco intraday a €0,2997, pari al massimo raggiunto lo scorso 13 febbraio). Nonostante l’acquisizione da parte di Poste Italiane del 9,81% della quota di Cdp, “può potenzialmente rappresentare un ostacolo per Tim nel perseguire il consolidamento in Italia” si legge nel report di Barclays, “ci sono molte altre possibili opportunità poiché, con il rendimento del capitale investito, il Roce, dell'industria italiana delle telecomunicazioni vicino a zero, secondo noi il mercato ha bisogno di consolidarsi e l'Antitrust è diventato più favorevole. Per cui aumentiamo il nostro prezzo obiettivo da €0,37 a €0,40 (+36% di potenziale upside rispetto alla quotazione attuale, ndr) per entrambe le categorie di azioni ordinarie e di risparmio e ribadiamo il nostro rating overweight sulle ‘ordinarie’ e equal weight sulle ‘risparmio’”.

Barclays ottimista su Tim nonostante la concorrenza B2C

Dal punto di vista operativo, Barclays ha osservato che la competizione nel segmento B2C domestico resta forte, ma la solida crescita nel settore B2B interno dovrebbe essere più che sufficiente a compensarla. Inoltre, ci sono diverse opportunità favorevoli in vista, come il successo nella disputa sulla tassa di concessione governativa e l'earn-out derivante dalla vendita della rete a Kkr, che aggiungono 0,06 euro per azione al nuovo target price. Barclays considera anche il rischio al ribasso contenuto, dato che il leverage è previsto rimanere pari a 2 alla fine del 2024, mentre si prevede che il free cash flow post-lease sarà positivo e in crescita a partire dal 2025, passando da €0,54 miliardi a €0,96 miliardi. La banca di investimento spiega “continuiamo a vedere un rischio/rendimento molto interessante per Tim”.

Barclays aggiorna le sue stime

Barclays ha aggiornato le stime per considerare l'impatto della svalutazione del real brasiliano rispetto all'euro, che ha registrato una flessione del 5% circa da metà febbraio. Di conseguenza, la banca ha dichiarato: “riduciamo le nostre stime su Tim Brasil”. Più nel dettaglio, le previsioni per i ricavi B2B per il periodo 2026-2027 sono state aumentate, rispettivamente del +2% e del +5%. Al contrario, Barclays è più cauta riguardo al segmento B2C, non aspettandosi una stabilizzazione dei ricavi. A livello consolidato, le stime sui ricavi totali per il periodo 2025-2027 sono state abbassate dell'1% (passando da €14,44 miliardi nel 2024 a €13,67 miliardi, con previsioni di €13,92 e €14,24 miliardi per i successivi anni). Le previsioni sull'EBITDA reported sono invece rimaste invariate a €4,31 miliardi nel 2024, con stime di €4,536 e €4,754 miliardi nei due anni successivi.

Le stime dei dividendi: nel 2027 un rendimento superiore all’8%

Infine, Barclays ha aggiornato le stime dei dividendi per allinearle alle stime aziendali, prevedendo un dividendo straordinario di €0,35 miliardi nel 2026 e circa €1,1 miliardi di dividendo ordinario tra il 2027 e il 2028. “Non includiamo nelle nostre stime l'annunciato del buyback di azioni di Tim Brasil a cui la casa madre non prevede di partecipare: ciò potrebbe rappresentare 0,1-0,2 miliardi di debito netto aggiuntivo entro la fine del 2025, ma con una partecipazione in Tim Brasil del 2% più alta (attualmente è al 67%)” ha precisato la banca di investimento che prevede un dividendo nel 2026 di 0,016 euro per ogni azione ordinaria (0,017 euro per la rnc), con un rendimento del 5,9%, e nel 2027 di 0,023 euro per azione (0,024 euro per la rnc) con un rendimento dell’8,2%.

Per quanto riguarda la valutazione, le azioni ordinarie di Tim sono scambiate a un multiplo ev/ebitda 2025 di 5,6, con un rendimento del free cash flow del 7,3%. Questo multiplo è inferiore rispetto a quello degli operatori storici europei, che trattano a un ev/ebitda di 6,2 e offrono un rendimento del free cash flow del 7,7%. Il rendimento più basso del flusso di cassa di Tim è attribuibile alla sua leva finanziaria inferiore rispetto ai concorrenti, ma “ci aspettiamo che cresca più rapidamente” ha concluso Barclays.

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