20 Giugno 2024
Cdp, l'Ad Scannapieco e il Presidente Gorno Tempini
Cassa Depositi e Prestiti ha rinviato la decisione sulla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione al 27 giugno causa impasse sul dossier del Gruppo FS.
Slittano allo stesso giorno infatti anche le nomine del Gruppo attualmente guidato da Luigi Ferraris, principale motivo dello stop della partita Cdp; l'assemblea in prima convocazione era infatti chiamata a riunirsi nella giornata di oggi, ma anche questo dossier verrà affrontato in seconda convocazione il 27 giugno.
Secondo quanto si apprende, Cdp avrebbe rinviato le nomine anche per mancanza di un accordo definitivo legato ai componenti del Consiglio di Amministrazione; l'incertezza, in particolare, riguarderebbe il rappresentante del Mef, ovvero uno dei 2 Direttori Generali da inserire in CdA: Meloni vorrebbe Riccardo Barbieri Hermitte e Giorgetti invece Marco Sala, Dg del neo costituito dipartimento Economia e Finanza con delega alle partecipate. Altra opzione sarebbe quella di nominarli entrambi, ma salterebbero gli equilibri complessivi occupando un posto da togliere alla politica.
Non sono in discussone invece i vertici: come già Il Giornale d'Italia aveva anticipato in esclusiva lo scorso 17 Aprile, e poi ancora l'8 maggio, saranno ancora infatti l'Amministratore delegato Dario Scannapieco, riconfermato dal Mef, e il Presidente Giovanni Gorno Tempini, candidato dalle fondazioni, a tenere le redini dell'Istituto per un secondo mandato.
A darne conferma negli scorsi giorni anche il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che, a margine di una visita all'Associazione industriale di Cremona, in risposta ai giornalisti che gli avevano domandato se dopo il voto europeo ci potessero essere novità sul tema, aveva spiegato: "la partita delle nomine "era già aperta, con tranquillità andremo a rinnovo delle cariche scegliendo le persone che possono garantire i progetti che abbiamo in mente, anche su Cdp, dove non credo che ci saranno grandi stravolgimenti".
Erano stati tanti, in questi mesi, i nomi circolati tra le ipotesi: dal Presidente di Banca IMI Gaetano Miccichè a quello di Isybank Francesco Profumo, ma infine l'accordo tra le Fondazione e il Governo ha propeso per le orme della continuità. A vantaggio del tandem Scannapieco-Gorno Tempini anche i risultati record raggiunti nel 2023, utile netto aumentato del 23% e per la prima volta oltre i 3 miliardi di euro, e 51 miliardi impegnati nel biennio 2022-2023 che hanno attivato 133 miliardi di investimenti.
Si avvia a definizione anche la partita Ferrovie dello Stato; secondo i rumors raccolti da Il Giornale d'Italia, ormai quasi certo, salvo variazioni dell'ultimo minuto, il cambio al vertice tra Luigi Ferraris e l'ex Ad di Terna Stefano Donnarumma: quest'ultimo infatti, come anticipato in esclusiva lo scorso 19 maggio da Il Giornale d'Italia, sarà probabilmente il nuovo amministratore delegato del Gruppo FS.
Luigi Ferraris sarà invece, salvo variazioni dell'ultimo minuto, il nuovo Amministratore delegato di NetCo, l’azienda che gestisce le infrastrutture di rete di TIM. KKr lo ha infatti scelto per la nomina dell'1 luglio, quando ci sarà il closing.
Tra nomi nell'aria per sostituire Ferraris vi era quello di Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia (Aspi), anche in ragione dell'ottimo rapporto con Salvini, ma l'"ingegnere - operaio" classe 1967 rimarrà molto probabilmente impegnato nel processo di ammodernamento della seconda infrastruttura viaria più importante del paese, dirigendosi verso il probabile rinnovo alla scadenza del suo mandato, previsto ad aprile 2025. Ancora, nell'aria i nomi dell'Amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi (la cui nomina è stata anticipata in esclusiva da questa testata lo scorso 26 Aprile) e quello dell'Ad di Rete Ferroviaria Italiana Giampiero Strisciuglio .
Più incerta invece la Presidenza poiché, se da una parte sembra improbabile il rinnovo dell'attuale presidente Nicoletta Giadrossi, dall'altra i nomi sul tavolo sono principalmente tre.
Il primo e più probabile è quello di Tommaso Tanzilli, già consigliere di amministrazione di Fs e sostenuto da Fratelli d'Italia; in pole anche Paola Bracco spinta dalla Lega, e il leader di Federmanager, nonché Presidente di Trenitalia in quota Forza Italia Stefano Cuzzilla, che però, sempre secondo quanto raccolto da Il Giornale d'Italia, rimarrà probabilmente al vertice dell'alta velocità per dare continuità al piano di investimenti in corso, anche legati al PNRR.
Al fianco dei numerosi rinnovi delle partecipate pubbliche (Cdp e Ferrovie dello Stato tra i dossier più caldi del momento) c'è anche la partita Invimit, la società di gestione immobiliare interamente controllata dal Ministero dell'Economia il cui Consiglio di amministrazione, guidato dal tandem Della Posta - Altieri, è in scadenza.
L'assemblea della sgr è già stata convocata per giovedì 20 giugno, ma al momento, all'ordine del giorno, sembra esserci unicamente l'approvazione del bilancio 2023.
A rendere la partita Invimit particolarmente calda una serie di dossier sul tavolo della stessa società controllata dal Mef, come il maxi progetto di Piazza D'Armi a Milano dal valore di oltre 1 miliardo alla nascita di un nuovo fondo nel quale potrà confluire il patrimonio immobiliare del Pio Albergo Trivulzio, che comprende beni per oltre 800 milioni.
Secondo i rumors raccolti da Il Giornale d'Italia sarebbe indirizzata verso la riconferma la strada del Presidente Trifone Altieri, amministratore pubblico con una lunga esperienza nelle Istituzioni a livello locale e nazionale, nonchè ex parlamentare.
A giocare a suo favore il riconosciuto percorso di crescita che ha attraversato la società negli ultimi anni che, anche grazie all'attuale amministratore delegato Giovanna Della Posta, ha infatti allargato il suo raggio d'azione realizzando a partire dall'elezione nel 2018, dismissioni per 400 milioni e distribuendo ai partecipanti ai fondi oltre 100 milioni di proventi e 300 milioni di rimborsi anticipati pro-quota di equity.
Dopo due mandati alla guida di Invimit, sarebbe tramontata invece l'opzione di un terzo mandato sulla poltrona di Amministratore delegato da parte di Giovanna Della Posta.
Tra i papabili a prendere il suo posto è emerso il nome di Stefano Scalera, già vicecapo di Gabinetto del ministero dell'Economia e, tra le altre cose, direttore dell'Agenzia del Demanio ed ex consigliere di Invimit.
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