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Parisi (Aon Italia): “ricavi in crescita di oltre €300 mln (+11,9%), obiettivo +50% al ’27; protagonisti anche nelle PMI”

Andrea Parisi, AD e Direttore Generale di Aon in Italia: "Abbiamo chiuso il '23 con un'importante acquisizione nel middle market americano da $13,4 mld. In Italia, coprire nuove aree geografiche"

29 Gennaio 2024

Parisi (Aon Italia): “ricavi in crescita di oltre €300 mln (+11,9%), obiettivo +50% al ’27; protagonisti anche nelle PMI”

Andrea Parisi è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Aon in Italia, branch di uno dei maggiori broker assicurativi al mondo

Andrea Parisi è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Aon in Italia, branch di uno dei maggiori broker assicurativi al mondo. Il gruppo ha superato i 300 milioni di ricavi nella Penisola e in questo 2024 vuole crescere ancora. Anche per linee esterne.

Parisi, come si è concluso il 2023?

«È stato un anno molto positivo, siamo cresciuti dell'11,9% rispetto al 2022 in termini di ricavi netti. I dati non sono ancora ufficiali, ma stimiamo di chiudere intorno ai 275 milioni di euro escludendo il perimetro di Riassicurazione. A livello consolidato superiamo abbondantemente i 300 milioni. Siamo in linea con il nostro piano annunciato nel 2022 di crescita del 50% della base di ricavi in 5 anni, ovvero entro il 2027».

I clienti quanti sono?

«Oltre 10 mila tra aziende ed enti della Pubblica amministrazione. Se contiamo professionisti e partite Iva, solo questi sono circa 500 mila. Se invece consideriamo il mondo dei flexible benefit, aggiungiamo ancora un milione di consumatori finali».

Qual è il rischio maggiormente sottovalutato dai vostri clienti?

«Il rischio cyber. Ma anche qui la sensibilità sta cambiando: lo dimostra l'aumento delle attività messe in atto dalle organizzazioni per difendersi dagli attacchi».

Chi è il vostro cliente tipo?

«Fino a oggi il nostro focus sono sempre state le large corporate, le grandi imprese internazionali e nazionali nei vari comparti industriali. In questo ambito siamo molto forti. Oggi l'ulteriore obiettivo che ci siamo dati è diventare un punto di riferimento anche per le imprese del middle market».

Quindi da qui al 2027 voi contate di crescere soprattutto nel segmento delle medie imprese?

«Sì. Nel segmento delle large corporate abbiamo una presenza che è attorno al 45-50% del mercato; nel middle market, dove la nostra quota è inferiore al 20%, vediamo una grande opportunità. Ma in generale puntiamo ad aumentare il novero dei servizi che offriamo alla clientela».

Ma l'Italia resta un Paese sotto assicurato e le pmi non fanno eccezione.

«Abbiamo però notato un'evoluzione e queste aziende oggi appaiono più pronte ad accogliere una consulenza specialistica fondata su dati, esperienze e competenze internazionali».

Come farete?

«Vogliamo continuare ad essere vicini ai clienti attraverso i nostri 26 uffici sul territorio nazionale. Daremo inoltre seguito al piano strategico della Corporation, denominato Piano 3x3. Ovvero, tre anni per realizzare tre obiettivi che porteranno a risultati migliori per clienti, colleghi e investitori: valorizzare al meglio la struttura organizzativa aziendale suddivisa in Human capital e Risk capital; diffondere un modello di gestione del cliente centralizzato su un'unica figura consulenziale che sia in grado di accedere a tutte le competenze specialistiche ovunque queste risiedano; potenziare 'Aon Business Services, ovvero le operations, investendo un miliardo di dollari a livello globale per l'efficientamento di piattaforme tecnologiche e processi aziendali».

Il mercato sta consolidandosi.

«Si, notiamo un crescente interesse dall'estero verso il mercato italiano, anche per una palese difficoltà dei piccoli broker a rimanere competitivi, sia per aspetti generazionali, che per ragioni più strettamente dimensionali.
Credo però che queste operazioni vadano realizzate nell'ambito di una strategia più ampia. Noi in Italia siamo il frutto di oltre 50 acquisizioni in circa 30 anni. La nostra forza è sempre stata la capacità di avere una visione di lungo periodo, scegliere i deal sui quali focalizzarci e poi riuscire ad integrarli nell'ecosistema aziendale in ottica Aon United. Per noi i driver della crescita per linee esterne sono sostanzialmente due: acquisire nuove competenze verticali con team specializzati e rafforzare il presidio del territorio su aree geografiche nelle quali siamo meno presenti: è il caso della prossima apertura di sede a Catania».

Recentemente avete acquisito Gi&Bi, un broker di Saluzzo.

«Avevamo già un portafoglio agribusiness e l'agricoltura è un settore importante nel nostro Paese. L'acquisizione di Gi&Bi Brokers ci consente di acquisire ulteriori competenze che saremo in grado di offrire alla nostra clientela su tutto il territorio nazionale».

Numeri alla mano nel 2023 gli eventi catastrofali hanno prodotto perdite per 380 miliardi di dollari che sono una cifra molto rilevante. L'Italia è sempre più soggetta a episodi di questo tipo. Come se ne esce? La copertura obbligatoria contro i terremoti rischia infatti di diventare una tassa aggiuntiva.

«Gli eventi che nel 2023 hanno toccato il nostro Paese sono costati al mercato assicurativo oltre 4 miliardi di euro. A questo va aggiunto un multiplo importante che si riferisce a tutto quello che non era assicurato e che è comunque andato distrutto. Dal punto di vista delle soluzioni di trasferimento del rischio c'è allo studio, da parte del governo, una polizza obbligatoria per le aziende per coprire i rischi catastrofali. In Francia e in Spagna questo tipo di coperture sono da anni obbligatorie nell'ambito delle polizze danni. Il modello italiano è ancora da definire e la capacità che andrebbe messa a disposizione, oggi gli assicuratori non sempre ce l'hanno. Aspettiamo gli ulteriori sviluppi dei decreti attuativi e restiamo in prima linea per costruire soluzioni a supporto dei clienti».

Il 2024 come sarà?

«Proseguiremo nel percorso di crescita che abbiamo dichiarato, quindi arrivare ad un +50% al 2027 rispetto al 2022. Quest'anno ci aspettiamo una crescita vicina al double digit».

Quante acquisizioni farete nel 2024?

«Abbiamo chiuso il 2023 con una importante acquisizione nel middle market americano, un'operazione da 13,4 miliardi di dollari. In Italia, siamo sempre interessati a coprire nuove aree geografiche o ad acquisire ulteriori competenze specifiche».

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