02 Dicembre 2023
Alitalia, fonte: imagoeconomica
Alitalia licenzia 2.723 persone, lasciandole in cassa integrazione fino al 31 ottobre 2024. Nel frattempo, si aprirà dal 1° gennaio una “finestra” per consentire ai dipendenti, su base volontaria, l’uscita anticipata con la Naspi; chi invece non vorrà aderire continuerà a prendere la Cigs fino alla scadenza. Con una lettera inviata al governo e ai sindacati, la compagnia aerea ha comunicato la procedura di licenziamento. In questa, si legge che "rimangono attualmente alle dipendenze dell'Amministrazione Straordinaria 2.840 lavoratori, 2.668 dei quali sospesi in Cigs a zero ore e 172 impiegati allo stato per le esigenze connesse al completamento del programma (di gestione dell'ultima fase di liquidazione, ndr), la cui data di ultimazione, allo stato, è fissata al 15 gennaio 2024".
Con una lettera Alitalia ha comunicato "l’avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale". Il provvedimento riguarda 2668 dipendenti di Alitalia che erano in cassa integrazione a zero ore e altri 55 dipendenti di Alitalia Cityliner (una compagnia regionale satellite). Come stabilito da una norma del governo, anche questi ultimi avranno la cig.
"Fatta eccezione per le sole necessità operative dell’amministrazione straordinaria connesse al completamento dell’attività liquidatoria (172 persone, ndr) — si legge a un certo punto nella comunicazione — la scrivente è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione".
E "sebbene non siano stati ultimati i processi di ricollocazione e non siano valutabili i loro esiti definitivi, la loro natura volontaria e la mancata produzione, allo stato, di esiti del loro svolgimento (che è comunque ancora in corso) determinano, sempre allo stato, una situazione di eccedenza di personale che, allo stato, coincide con il bacino dei lavoratori sospesi in cigs a zero ore e che è, quindi, quantificabile in 2.668 unità".
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