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Iren batte gli americani, acquisito il 90% di Egea; Dal Fabbro: "Obiettivo valorizzazione e sviluppo degli asset del Gruppo"

Iren vince la competizione con Davidson Kempner Thalèia, la conferma è arrivata oggi dal Consiglio di Gestione di Egea; al via le trattative per concludere l'operazione

31 Ottobre 2023

Dal Fabbro (Iren)

Luca Dal Fabbro (Iren)

È arrivata oggi dal Consiglio di Gestione della multiutility Egea la conferma: dopo aver esaminato le offerte ricevute il 27 ottobre 2023, è Iren la prescelta. 

Dopo l'analisi delle due offerte vincolanti ricevute entro il nuovo termine fissato allo scorso venerdì 27 ottobre infatti, l’organismo da alcune settimane guidato dall’ingegner Paolo Pietrogrande ha quindi di dare corso alla proposta avanzata da Iren, già giudicata "preferita" negli scorsi giorni, in occasione della prima scadenza di presentazione di fine settembre. L'offerta di Iren è infatti stata ritenuta "completa, soddisfacente e idonea alla valorizzazione e al rilancio degli asset aziendali ed è stata pertanto accettata, con il conseguente avvio di una trattativa in esclusiva fra le parti"

Il Gruppo guidato da Luca Dal Fabbro acquisisce dunque la maggioranza azionaria di Egea e vince la competizione con il fondo americano Davidson Kempner Thalèia. Il Presidente di Iren ha dichiarato con una nota di aver seguito personalmente il percorso di questa acquisizione: Crediamo molto in quest’operazione e abbiamo lavorato duramente in questi mesi per arrivare alla formulazione di una solida proposta industriale; la nostra offerta poggia su un piano economico ed industriale finalizzato alla valorizzazione e allo sviluppo degli asset Egea e prevede la generazione di sinergie e la loro integrazione nel modello operativo nel Gruppo Iren, caratterizzato da una forte attenzione verso la crescita del territorio e gli stakeholder locali, ha affermato Luca Dal Fabbro.

Così il 21 settembre Iren aveva descritto l'offerta, spiegando come questa fosse appoggiata "su un solido piano economico e industriale finalizzato alla crescita e allo sviluppo degli asset Egea oggetto della procedura, che prevede l’integrazione di Egea nel modello operativo del Gruppo Iren. Tale modello – si aggiungeva – è storicamente caratterizzato dalla valorizzazione delle risorse delle società acquisite, da uno stretto coinvolgimento dei fornitori e dei partner, dall’attenzione verso le comunità e dalla capacità di investimento sul territorio. L’operazione – si diceva ancora – è coerente con le linee strategiche presentate nel piano al 2030 del Gruppo Iren. Il piano di Iren per Egea è stato concepito in una prospettiva di medio-lungo termine facendo leva sull’esperienza nell’integrazione di nuove società nel portafoglio di business del Gruppo. Le sinergie che potranno essere conseguite nei servizi a rete e a libero mercato potranno essere destinate a un rilancio degli investimenti per creare nuove opportunità di sviluppo". 

I dettagli delle offerte vincolanti sono rimasti riservati, così come al momento è sconosciuta la somma che Iren intende pagare per Egea, comprensiva del suo debito conseguente alla crisi energetica iniziata con la guerra in Ucraina. In un incontro tenuto nella scorsa settimana coi soci pubblici della multiservizi (il principale è il Comune di Alba con una partecipazione del 5,23%), il consulente incaricato della composizione negoziata della crisi, Roberto Ranalli, aveva quantificato in alcune centinaia di milioni di euro l'esplosione debitoria del gruppo di Alba. 

Ciò che al momento è dato sapere è che l'operazione prevede che il Gruppo emiliano-torinese del Nord-Ovest rilevi il 90% di Egea ad esclusione del comparto condomini, che manterrà gli attuali livelli occupazionali e, per tre anni, anche le banche creditrici entreranno nell’azionariato.

Al via dunque la trattativa tra i due Gruppi per definire i punti del piano prima della firma definitiva; "a stretto giro, prenderanno il via i tavoli di lavoro tra Eega e Iren con l’obiettivo di addivenire, nei tempi tecnici necessari, alla conclusione dell’operazione, nelle forme che risulteranno più idonee all’esito della composizione negoziata della crisi, avviata nel giugno scorso”, ha spiegato con una nota Egea. 

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