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Utility, investimenti e performance dopo la crisi: prospettive positive per il 2025

Sono stati esposti oggi i risultati del convegno Agici-Accenture "Investimenti e performace economico-finanziare delle Utility. Uno sguardo al 2022 e al 2025"

16 Febbraio 2023

Utiliy, investimenti e performance dopo la crisi: prospettive positive per il 2025

Nel 2022, il conflitto russo-ucraino, con il conseguente calo degli approvvigionamenti di gas e l'aumento vertiginoso dei prezzi delle commodity, iniziato già da fine 2021 ha innescato una crisi energetica globale. Ciò ha avuto un forte impatto sui conti e sulle strategie degli operatori energetici con minori riserve di liquidità e piccoli e medi produttori di energia.
Meno critico, invece, è risultato l'effetto sulle principali Utility italiane ed europee grazie in alcuni casi all'integrazione verticale tra produzione e vendita, e in altri alla limitata esposizione verso il rischio merchant e a una struttura di costi non influenzata dalle dinamiche delle commodity.
Sono queste alcune delle indicazioni emerse dal Rapporto Utilities 2023 Le Utility di fronte alla crisi energetica: investimenti e performance economico-finanziarie, realizzato da Agici in collaborazione con il team di Intesa Sanpaolo, e presentato in occasione del Convegno sulle Utility organizzato da Agici e Accenture.

Le principali indicazioni che scaturiscono dall'analisi dell'impatto generato dalla crisi energetica su financials e investimenti del 2022 sono di seguito sintetizzate.

I ricavi aggregati delle Utility italiane sono attesi in aumento di oltre il 49%, passando da 58,8 miliardi di € del 2021 a 87,8 miliardi di € del 2022. A incidere maggiormente sulla performance positiva sono i cluster Gruppi Energetici e Multiutility, con un incremento rispettivamente del 104% e del 32%, poiché beneficiano di una maggiore diversificazione del business e sono sottoposti a una minore volatilità dei ricavi. L'aumento del fatturato atteso degli Operatori di Rete è invece più contenuto e pari a circa il 2,9%, in quanto il business risulta fondato su attività regolate con ricavi meno elastici rispetto alla variazione dei prezzi delle commodity.
L'EBITDA aggregato delle società italiane è stimato solo in lieve aumento (+5,3%), trainato principalmente dal cluster Gruppi Energetici (+21,6%). Discreta la performance delle Multiutility che registrano un incremento del 3,8%, mentre per gli Operatori di Rete si prevede un risultato in linea con il 2021 (+1,8%). Infatti, se da un lato l'aumento generalizzato dei prezzi ha portato a maggiori ricavi da vendita di energia elettrica e gas, dall'altro ha comportato maggiori costi per la materia prima.
L'utile netto aggregato dei player italiani del 2022 è atteso in calo del 7%. Tale calo è determinato da: difficoltà di pagamento dei clienti, aumento della tassazione sull' extra-profitto, incremento dei tassi di interessi. In particolare, la riduzione è prevista per i Gruppi Energetici (-24,9% rispetto al 2021) e Multiutility (-8%), mentre in linea con il 2021 si stima l'utile degli Operatori di Rete.
I ricavi 2022 per le Utility europee sono attesi in lieve aumento, passando dai 634,8 miliardi di € del 2021 ai 636,6 miliardi di E del 2022. All'incremento legato al rialzo della domanda e dei prezzi di commodity energetiche, ha fatto da contraltare il deconsolida-
mento di Uniper dal bilancio di Fortum

La crisi energetica non ha fermato gli investimenti delle Utility sui territori in Italia. Nel 2022 i principali operatori hanno messo a terra progetti per 15 miliardi di euro, ben 3 miliardi in più del 2021. In dettaglio:
o Per le Multiutility si prevede un investimento complessivo nel 2022 di 5 miliardi di E, in aumento del 43% rispetto al 2021. Ammodernamento delle reti elettriche, idriche e del gas, sviluppo delle rinnovabili ed efficientamento di industrie ed edifici sono stati i campi di intervento prioritari.
o Per i Gruppi Energetici sono attese risorse nel 2022 pari a 5,5 miliardi di €, in aumento del 21% rispetto al precedente anno. All'incremento degli investimenti hanno fortemente contribuito le attività relative a: sviluppo FER da fotovoltaico ed eolico, reti di distribuzione elettricità e gas e servizi energetici.
o Per gli Operatori di Rete si stima un investimento complessivo di 4,1 miliardi di €, in aumento del 10% rispetto al 2021. Le maggiori risorse sono state allocate negli interventi di manutenzione e sviluppo reti sia elettriche che gas, e nell'attività di stoccaggio del gas naturale.

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